Ictus cerebrale

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Che cos’è l’ictus cerebrale?

L’ictus cerebrale è dovuto a un’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale, un fenomeno che determina un danno a carico delle cellule cerebrali per la mancanza di ossigeno e nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o per la compressione determinata dall’emorragia cerebrale.

In Italia l’ictus cerebrale è la terza causa di morte e la prima causa di disabilità. Nella maggior parte dei casi colpisce gli over 65.

Quali sono i sintomi dell’ictus cerebrale?

L’ictus ha esordio improvviso e non è doloroso; nei casi di emorragia cerebrale il paziente può avvertire mal di testa.

I sintomi caratteristici sono la mancanza improvvisa di forza, il formicolio e la mancanza di sensibilità a un braccio e/o a una gamba; possono poi aversi difficoltà nel parlare o nel vedere da un lato.

In alcuni casi i sintomi durano qualche minuto, poi scompaiono: è l’attacco ischemico transitorio (TIA), vero e proprio campanello di allarme per l’ictus.

Quali sono le cause dell’ictus cerebrale?

L’improvvisa sofferenza delle cellule nervose può essere dovuta a:

  • Ischemia cerebrale (75% dei casi di ictus cerebrale): ovvero la chiusura di un’arteria cerebrale che impedisce il passaggio del sangue con conseguente necrosi delle cellule che ricevevano da essa nutrimento.
  • L’arteria può chiudersi in seguito alla formazione di un trombo al suo interno o su un’irregolarità della parete dell’arteria (placca ateromasica) e si parla di trombosi cerebrale; oppure perché è raggiunta da emboli (coaguli) che provengono in genere dal cuore o dalle arterie del collo, già colpite da placche ateromasiche (embolia cerebrale).
  • Emorragia cerebrale (15% dei casi): ovvero l’improvvisa rottura di un’arteria cerebrale, dovuta in genere a pressione arteriosa troppo alta. Le cellule cerebrali soffrono sia perché non ricevono più sangue, sia perché il sangue sotto pressione va a esercitare una pressione sul tessuto cerebrale circostante. L’emorragia cerebrale è dovuta alla rottura di una piccola arteria profonda (tipica dell’anziano) o a quella di un aneurisma cerebrale (nel giovane). In entrambi i casi, è centrale il ruolo dell’ipertensione arteriosa.
  • Sono cause minori i difetti congeniti della coagulazione del sangue, le malattie reumatologiche, la pervietà del forame ovale cardiaco.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi avviene di solito in urgenza e si ricorre a TAC o risonanza magnetica encefalo, angio RM o angio TC, Ecocolor Doppler TSA e Doppler Transcranico. Utile poi la valutazione neurologica.