Infertilità maschile

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Che cos’è l’infertilità maschile?

L’infertilità maschile si caratterizza per una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo, in seguito a un’insufficiente produzione di spermatozoi o per la presenza di anomalie nella qualità degli spermatozoi stessi.

Interessa il 7% degli uomini e il coinvolgimento degli uomini sempre più giovani è in aumento. È una causa diffusa dell’infertilità di coppia.

Si parla di infertilità di coppia quando non si riesce a instaurare una gravidanza dopo un anno di rapporti liberi e non protetti.

L’infertilità si distingue dalla sterilità, che si caratterizza invece per un’assenza totale (azoospermia) o per un’insufficienza (cripto-azoospermia) di spermatozoi nel liquido seminale oppure per mancanza di eiaculazione (aspermia) o di morte degli spermatozoi presenti nel liquido seminale (necrozoospermia).  L’assenza di spermatozoi nel liquido seminale o l’assenza di eiaculazione non impedisce l’individuazione di spermatozoi vitali utili al concepimento.

Quali sono le cause dell’infertilità maschile?

L’infertilità maschile può avere diverse cause e la ricerca sta ancora lavorando in questo senso, in particolare rispetto alla dimensione genetica.

Tra le cause:

  • Cause genetiche: una ridotta produzione degli spermatozoi è in genere dovuta a uno sviluppo imperfetto dei testicoli. Questi difetti si presentano già nel feto, per una probabile predisposizione genetica associata all’esposizione a fattori ambientali tossici;
  • Criptorchidismo: mancata discesa dei testicoli nella loro sede entro il primo anno di vita;
  • Infezioni uro-seminali: infiammazioni e infezioni delle vie seminali possono danneggiare gli spermatozoi, i canali seminali, la prostata e le vescicole seminali;
  • Epididimite: infiammazione acuta o cronica dell’epididimo, organo coinvolto nella produzione del liquido seminale;
  • Varicocele: dilatazione delle vene del testicolo;
  • Anticorpi antispermatozoi: la loro presenza riduce la capacità fecondante degli spermatozoi;
  • Disfunzione erettile;
  • Malattie sessualmente trasmesse;
  • Assunzione di alcuni farmaci (antitumorali, quelli per la cura dell’ipertensione o del colesterolo alto alto);
  • Trattamenti chirurgici dell’apparato genito-urinario, delle ernie inguinali oppure quelli demolitivi in seguito a tumori possono modificare la capacità riproduttiva maschile;
  • Traumi e torsioni testicolari;
  • Stile di vita: il fumo di tabacco, sedentarietà, sovrappeso, obesità, cattiva alimentazione, assunzione di alcolici e droghe (compresa la cannabis);
  • Rischi ambientali: come pesticidi, solventi, materie plastiche, vernici, radiazioni elettromagnetiche.

Quali sono i sintomi dell’infertilità maschile?

In genere questa condizione non è sintomatica, fanno eccezione il varicocele (con una sensazione di dolore e peso a livello dello scroto) e le infiammazioni dei canali uroseminali (con urgenza minzionale, bruciore alla minzione o all’eciaculazione).

Come si effettua la diagnosi?

Sono esami utili alla diagnosi:

  • Spermiogramma, per la valutazione dello sperma e degli spermatozoi;
  • Test di funzionalità spermatica, per identificare i casi di alterazione del Dna degli spermatozoi;
  • MAR-Test, per individuare la presenza di anticorpi antispermatozoi sulla superficie degli spermatozoi;
  • Esame batteriologico;
  • Ecocolordoppler scrotale;
  • Ecografia prostato-vescicolare;
  • Analisi genetiche;
  • Biopsia testicolare, per accertare la funzionalità dei tubuli seminiferi e individuare eventuali forme tumorale occulte.