Iodio

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Che cos’è lo iodio?

Lo iodio è un elemento presente solo in piccole tracce nell’organismo, ma molto importante per mantenerlo in salute.

A che cosa serve lo iodio?

Lo iodio è un componente essenziale degli ormoni tiroidei e necessario per le funzioni da questi regolate, come il metabolismo di zuccheri, grassi e proteine, il controllo della temperatura corporea, il metabolismo basale e lo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, sia durante la gestazione che nel corso dell’infanzia. Sembra inoltre che lo iodio svolga anche altre attività biologiche, ad esempio a livello del sistema immunitario.

In quali alimenti è presente lo iodio?

La principale fonte alimentare di iodio è il pesce, ma anche le alghe ne contengono buone quantità. In altri alimenti è presente con dei dosaggi molto variabili. Si può ad esempio trovare nella carne, nel latte, nelle uova e nei cereali. Anche frutta e verdura possono contenerne, ma in quantità che dipendono molto dalla presenza di iodio nel terreno dove sono cresciute, dall’uso o meno di fertilizzanti e dalle pratiche di irrigazione. Tale variabilità fa in modo che i quantitativi di iodio assunti spesso non siano sufficienti a soddisfare i fabbisogni dell’organismo. Per questo motivo sia il Ministero della Salute che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano di prevenirne le carenze utilizzando del sale iodato anziché il comune sale da cucina.

Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

La dose giornaliera di iodio raccomandata per un adulto è pari a 150 microgrammi (valore di riferimento europeo). Il fabbisogno muta però a seconda dell’età ed è più elevato nelle donne in gravidanza e durante la fase di allattamento, raggiungendo anche la dose consigliata di 220-290 microgrammi giornalieri.

Quali conseguenze può determinare una carenza di iodio?

La carenza di iodio ha diversi effetti negativi in termini di crescita e sviluppo ed è il principale fattore di rischio per il ritardo mentale. La principale conseguenza di una carenza di iodio è un’insufficiente produzione di ormoni tiroidei, che durante la gravidanza e la prima infanzia può provocare degli effetti irreversibili. Durante la gestazione può, ad esempio, causare aborti, determinare spasticità motorie, sordità, cretinismo, ritardi nello sviluppo fisico e sessuale e aumento del rischio di sindrome da deficit di attenzione/iperattività. Nei bambini anche delle lievi carenze possono ridurre il quoziente di intelligenza. In età adulta una carenza di iodio può sfociare in un ipotiroidismo spesso associato a gozzo. Altri possibili problemi sono la compromissione delle funzioni mentali e della produttività lavorativa e, in caso di carenza cronica, l’aumento del rischio di cancro follicolare della tiroide.

Quali conseguenze può determinare un eccesso di iodio?

Un eccesso di iodio può condurre ad alcuni sintomi scatenati dalle sue carenze, inclusi ipotiroidismo e gozzo. Altre possibili conseguenze sono l’ipertiroidismo, tiroiditi e cancro papillare alla tiroide. Le intossicazioni acute sono rare. I sintomi includono nausea, vomito e diarrea, polso debole, bruciore a bocca, gola e stomaco, febbre, dolori addominali e coma.

È vero che lo iodio fa bene alla tiroide?

Sì, la funzione della tiroide è regolata dall’ormone TSH, che aumenta l’assorbimento di iodio da parte di questa ghiandola ed è utile a stimolare la sintesi degli ormoni tiroidei. Garantire un corretto apporto di iodio evita carenze che inducono la tiroide a ingrossarsi nel tentativo di assorbire questo elemento.