Riduzione della vista

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La riduzione della vista (o ipovisione) corrisponde a numerose condizioni. Si tratta di un disturbo visivo non completo – non corrisponde quindi alla cecità – che si traduce nella diminuzione permanente dell’acutezza del campo visivo di un individuo.

La riduzione della vista può coincidere con una riduzione generale dell’acuità (o acutezza) visiva, ma può verificarsi anche con forme più specifiche, come la perdita di visione centrale, periferica o laterale, come la visione offuscata.

Diversamente dai normali problemi della vista, come miopia e ipermetropia, la riduzione della vista non si può risolvere ricorrendo all’impiego di strumenti come occhiali o lenti a contatto.

Il calo della vista può essere un effetto di diverse condizioni e lesioni, ma sicuramente l’età è uno dei fattori principali. La degenerazione maculare senile, il glaucoma e la cataratta rappresentano le cause più comuni di riduzione della vista a partire dai 45 anni, con un’alta prevalenza dopo i 65 anni.

Quali malattie possono essere correlate alla riduzione della vista?

Tra le patologie che possono essere associate alla riduzione della vista sono incluse:

  • Albinismo
  • Ambliopia
  • Astigmatismo
  • Cataratta
  • Cheratocono
  • Distacco di retina
  • Glaucoma
  • Herpes simplex
  • Herpes zoster oftalmico
  • Ictus
  • Ipermetropia
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Miopia
  • Neurite ottica
  • Presbiopia
  • Retinite pigmentosa
  • Retinoblastoma
  • Retinopatia diabetica
  • Rosolia
  • Sindrome di Down
  • Strabismo
  • Toxoplasmosi
  • Ulcera corneale

È importante ricordare che questo non è un elenco esaustivo ed è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

Che rimedi esistono contro la riduzione della vista?

I rimedi per questa condizione differiscono molto in base alla tipologia di patologia.

Alcune cause responsabili della riduzione della vista possono essere trattate, come ad esempio la retinopatia diabetica. Nel caso di cataratta si può ricorrere alla chirurgia e alla sostituzione del cristallino danneggiato con uno artificiale.

Nella maggior parte dei casi, però, il paziente deve far ricorso a strumenti specifici, come occhiali che consentono ingrandimenti, lenti di ingrandimento, lenti con filtri per la luce.

Nei casi più gravi è necessario rivolgersi a un oculista o a un centro specializzato per ottenere la terapia adeguata.

Quando consultare il proprio medico in caso di riduzione della vista?

Per valutare l’esigenza di ricorrere a cure mediche tempestive è necessario conoscere l’evoluzione del disturbo.

Se la perdita della vista è improvvisa e repentina e si verifica con la presenza di una macchia scura (scotoma) che impedisce una vista confortevole, è necessario far ricorso tempestivamente alle cure d’emergenza di un pronto soccorso.