A tavola ai tempi del lockdown: rischi da evitare e comportamenti da osservare


«Cucinare in casa per sé stessi e per i propri familiari permette di riappropriarsi di un momento molto intimo», spiega il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista della Clinica Fornaca. Tuttavia, il confinamento in casa aumenta gli stati d’ansia e la ricerca di “comfort food” che genera aumento di peso e dei fattori di rischio. «Il […]

alimentazione e lockdown

«Cucinare in casa per sé stessi e per i propri familiari permette di riappropriarsi di un momento molto intimo», spiega il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista della Clinica Fornaca. Tuttavia, il confinamento in casa aumenta gli stati d’ansia e la ricerca di “comfort food” che genera aumento di peso e dei fattori di rischio.

«Il confinamento in casa aumenta gli stati d’ansia che, a loro volta, fanno crescere la ricerca di “comfort food”, vale a dire di quegli alimenti dall’elevato introito calorico che spesso risultano difficili da smaltire. Inoltre, a casa si preparano cibi ricchi di carboidrati come pane, pizza e pasta nonché ricette più ricercate perché c’è più tempo per cucinare: alimenti troppo conditi, cibi troppo calorici che in genere non si ha né tempo né voglia di preparare. Il risultato finale è l’aumento di peso corporeo e l’aumento dei fattori di rischio legati allo stare fermi».

Il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista della Clinica Fornaca, riassume così le conseguenze del lockdown che dalla scorsa primavera ha preso confidenza con le nostre vite. «È un periodo particolare: faticoso e sfidante sotto molto punti di vista – dice -. Un’occasione per ripensare a tutto quanto diamo per scontato, tipo il Natale che probabilmente non riusciremo a festeggiare come vorremmo, riunendo cioè la famiglia attorno a un tavolo». Si tratta di un periodo difficile perché le persone sono confinate in casa: «Siamo fortunati perché la filiera alimentare ha retto e il cibo si trova senza problemi – aggiunge -, ma la gente s’è trovata a stare di più casa, a dover cucinare e a modificare stili di vita che la fanno uscire di meno e svolgere meno attività fisica».

Come contrastare questi rischi legati a un’alimentazione sbagliata ai tempi del lockdown? «Detto che cucinare in casa per sé stessi e per i propri familiari significa riappropriarsi di un momento molto intimo – risponde il dottor Goss -, occorre non lasciarsi andare ma rispettare regole di stile di vita (igiene personale, fare movimento e anche la spesa, magari nelle ore più calde della giornata) e di sana alimentazione: cibi ricchi di vitamine antiossidanti (A, C, D ed E), cibi ricchi di probiotici che hanno effetti immunostimolanti e alimenti ricchi di micronutrienti come lo zinco o il selenio». Quindi semaforo verde per salmone e uova (Vitamina D), frutti di mare, pistacchi e mandorle (zinco), tè, uva, mirtilli, sedano e cipolla (contengono quercetina, uno dei flavonoidi più comuni), ma soprattutto per frutta e verdura di stagione: «Carciofi, zucca e melograno sono ricchi di antiossidanti – ricorda il dottor Goss – e ci permettono di preparare minestroni, passati e spremute. A tavola, inoltre, non dimentichiamo un bicchiere di vino rosso né di ridurre i carboidrati semplici e di aumentare le quantità di alimenti vegetali. Infine, beviamo acqua, spremute, centrifugati di frutta fresca, sostituiamo la merendina di metà mattina con arance, noci o mandorle».

«Quando facciamo la spesa scegliamo frutta e verdura di stagione: cavoli, finocchi, broccoli, spinaci, barbabietole, cipolle, topinambur, pere, mele, uva, cachi. Andiamo verso l’inverno ed è bene prepararsi, la vera dieta mediterranea è in questo senso molto indicata perché protettiva: non troppi carboidrati, ma frutta, verdura, pesce e carni bianche – aggiunge il dottor Goss -. Cerchiamo di ristabilire il contatto con la natura e di cucinare come facevano le nostre nonne, riflettendo sul fatto che il nostro benessere parte anche da cosa mangiamo e introduciamo nel nostro corpo».

Le ultime indicazioni del dottor Goss riguardano l’organizzazione casalinga ai tempi del lockdown: «Non confondiamo ambiente lavorativo e ambiente domestico – conclude il medico -: teniamo separate le due parti per avere l’idea di focolare domestico e di ufficio senza mai confonderli. Infine, conserviamo bene il cibo ed evitiamo di comprarne troppo rischiando di buttarlo: è sempre bene evitare gli sprechi e ricorrere anche a un packaging più riciclabile possibile».