L’Anatomia patologica della Fornaca si digitalizza e va in Rete


Anatomia patologica: sono stati informatizzati e standardizzati una serie di passaggi che conducono alla refertazione finale e si legano alla Rete oncologica regionale. Sotto la guida del dottor Bruno Torchio, il servizio della Clinica Fornaca realizza oltre 5000 esami istologici l’anno. L’Anatomia patologica della Clinica Fornaca presenta importanti novità: nel corso dell’estate si è perfezionata […]

Anatomia patologica: sono stati informatizzati e standardizzati una serie di passaggi che conducono alla refertazione finale e si legano alla Rete oncologica regionale. Sotto la guida del dottor Bruno Torchio, il servizio della Clinica Fornaca realizza oltre 5000 esami istologici l’anno.

L’Anatomia patologica della Clinica Fornaca presenta importanti novità: nel corso dell’estate si è perfezionata la fase di digitalizzazione dei processi di lavoro destinata a garantirne ancora maggiore sicurezza e tracciabilità a un servizio che realizza oltre 5000 esami l’anno.

Sotto l’esperta e riconosciuta guida del dottor Bruno Torchio, il servizio di Anatomia patologica della Fornaca esegue da anni una preziosa attività di Istologiaattività citologica e consulenza su preparati cito-istologici, garantendo ai pazienti referti rapidi e accurati. «Il paziente desidera avere una diagnosi rapida e precisa. Noi impieghiamo tutta la nostra esperienza e competenza per interagire al meglio con i medici specialisti, consapevoli del fatto che la morfologia rimane la base essenziale per la diagnosi», ricorda il dottor Torchio. Che aggiunge: «Le tecnologie ci possono offrire una grossa mano ma rimangono pur sempre al servizio delle capacità umane dell’anatomo patologo».

«Il processo di digitalizzazione si propone di rendere ancora più semplice e sicuro l’intero processo che conduce al referto – conferma l’ingegner Susanna Pavanelli dei Sistemi informativi della Clinica Fornaca -.Tutta una serie di passaggi prima cartacei, vengono ora effettuati in modo guidato». Si tratta di una modalità che consente di standardizzare il percorso e di raggiungere una refertazione guidata, utile ad aiutare in modo sensibile l’anatomo patologo: «E’ importante sottolineare – continua l’ingegner Pavanelli – che il nuovo sistema non va a limitare in alcun modo la consuetudini dell’anatomo patologo. Si tratta dell’integrazione con un’attività ben consolidata e ora resa ancora più sicura e tracciabile».

Fino a ieri, dopo essere giunto in laboratorio, per il campione da analizzare erano previste operazioni che riguardavano sia la registrazione del paziente sia la fase di descrizione macroscopica. «Due passaggi che ora il tecnico di anatomia patologica realizza servendosi di un computer portatile collegato in Rete», aggiunge l’ingegner Pavanelli. L’intera processazione finalizzata al referto viaggia perciò su binari consolidati che, in ultimo, riguardano persino la sua etichettatura. «Anche la refertazione del Pap Test può essere eseguita direttamente con il computer attraverso il sistema Check List», spiega come esempio ancora l’ingegner Pavanelli.

L’evoluzione prevista per il servizio di Anatomia patologica della Clinica Fornaca è stata perfezionata negli ultimi giorni con il raggiungimento di altre due tappe importanti: l’introduzione della firma digitale del referto e l’attivazione della codifica NAP (Nomenclatore per l’anatomia patologica), utilizzata come standard dalla Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, un passo fondamentale anche per l’archiviazione e la registrazione degli esami refertati dal dottor Torchio. «E’ prevista infine anche una revisione delle codifiche che interessano la gestione amministrativa dell’Anatomia patologica – conclude l’ingegner Susanna Pavanelli -. Si tratterà di un ulteriore passaggio di crescita per un servizio che oggi rappresenta un imprescindibile punto di riferimento per la Clinica Fornaca».