Chirurgia del basicranio, la tecnologia al servizio del dottor Zenga


È la zona di confine tra testa e faccia dove si appoggia il cervello e che può essere sede di numerosi tumori cerebrali: «Oggi l’approccio endoscopico e  le tecniche avanzate di chirurgia del bascicranio permettono di trattarli in maniera mininvasiva e massimamente efficace», spiega il dottor Francesco Zenga che nel 2019 in Fornaca ha operato […]

È la zona di confine tra testa e faccia dove si appoggia il cervello e che può essere sede di numerosi tumori cerebrali: «Oggi l’approccio endoscopico e  le tecniche avanzate di chirurgia del bascicranio permettono di trattarli in maniera mininvasiva e massimamente efficace», spiega il dottor Francesco Zenga che nel 2019 in Fornaca ha operato con successo neurinomi del nervo acustico e del nervo trigemino, meningiomi della fossa cranica anteriore e posteriore, adenomi ipofisari e cordomi del clivus.

Il basicranio, zona di confine tra testa e faccia dove si appoggia il cervello, può essere sede di tumori cerebrali. Intervenire chirurgicamente in una zona così difficile da raggiungere richiede grande competenza specifica e una dotazione tecnologica di assoluta avanguardia, doti che caratterizzano l’operato del dottor Francesco Zenga all’interno della Clinica Fornaca.

Nel corso del 2019, il dottor Zenga, neurochirurgo della Fornaca e dirigente di primo livello presso la Neurochirurgia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino, diretta dal professor Garbossa, ha operato con successo neurinomi del nervo acustico, neurinomi del nervo trigemino, meningiomi della fossa cranica anteriore e posteriore, meningiomi del nervo ottico, adenomi ipofisari e cordomi del clivus. «Si tratta di una “iperspecialità” della neurochirurgia eseguita da pochi specialisti – spiega il dottor Zenga –. In Fornaca come alla Città della Salute e della Scienza, questo tipo di chirurgia richiama pazienti provenienti anche da molto lontano, sia da altre regioni, sia dall’estero. Se fino a qualche anno fa per questo tipo di patologie si faceva ricorso a interventi pesantissimi con sequele neurologiche ed estetiche davvero devastanti per il paziente, oggi l’approccio endoscopico permette di trattarle in maniera mininvasiva e massimamente efficace».

Il know-how umano e le tecnologie di avanguardia risultano così a disposizione dei pazienti della Clinica Fornaca: «Sono poche – sottolinea il dottor Zenga – le strutture ospedaliere in grado di coniugare a livello tanto alto tecnologia ed expertise medico con il supporto dell’équipe chirurgica, anestesiologica e infermieristica di sala operatoria e dei reparti di degenza». L’endoscopio 3D, il neuro-navigatore di ultimissima generazione, il microscopio robotizzato, i nuovi trapani ad alta velocità per neurochirurgia che rimuovono l’osso senza toccare il cervello: sono gli strumenti che rendono possibile questa chirurgia tanto complessa e affascinante. Tutti gli interventi sono possibili grazie alla grande competenza dell’équipe di Neurochirurgia della Città della Scienza e della Salute che, oltre al professor Garbossa, comprende i dottori Antonio Melcarne, Marco Ajello e Nicola Marengo, la dottoressa Carola Vera Jünemann, neurofisiologa, nonché l’équipe di anestesisti. e rianimatori.

Il dottor Zenga ha appreso questa chirurgia negli Stati Uniti dal leggendario maestro giapponese Takanori Fukushima: «Consiste nel rimuovere l’osso senza toccare il cervello, un intervento che per realizzarsi richiede condizioni ideali come quelle che si ritrovano alla Fornaca», afferma il dottor Zenga. Che chiude ricordando la collaborazione con i professori Giancarlo Pecorari e Roberto Albera in sala operatoria: il primo per gli interventi endonasali e il secondo per i neurinomi del nervo acustico, anche passando dall’orecchio.