Ernia, la chirurgia mininvasiva laparoscopica è sempre più sicura e accessibile


«È una tecnica d’intervento indicata per ogni categoria di paziente», spiega il dottor Paolo De Paolis, chirurgo generale della Clinica Fornaca e tra i maggiori esperti in questo tipo di intervento. «Il grande vantaggio è il risparmio delle sezioni muscolari e fasciali che evitano il dolore e consentono una pressoché immediata ripresa delle attività quotidiane, […]

«È una tecnica d’intervento indicata per ogni categoria di paziente», spiega il dottor Paolo De Paolis, chirurgo generale della Clinica Fornaca e tra i maggiori esperti in questo tipo di intervento. «Il grande vantaggio è il risparmio delle sezioni muscolari e fasciali che evitano il dolore e consentono una pressoché immediata ripresa delle attività quotidiane, lavorative e sportive».

 

Anche l’ernia inguinale, la più frequente patologia chirurgica che riguarda oltre il 10 per cento della popolazione maschile, viene sempre più affrontata con successo attraverso la chirurgia mininvasiva laparoscopica. «È indicata per ogni categoria di paziente e non ha nessuna di quelle controindicazioni che in passato avevano suggerito un preventivo atteggiamento di prudenza verso questa tecnica», spiega il dottor Paolo De Paolis, chirurgo generale della Clinica Fornaca, già presidente della Società italiana di Chirurgia e direttore della Chirurgia generale d’urgenza e Pronto soccorso di Molinette e CTO (Città della Salute e della Scienza di Torino).

Il dottor De Paolis ha dalla sua un’esperienza e una casistica che lo pongono tra i maggiori specialisti internazionali ed è analizzando gli ultimi 500 casi affrontati che afferma: «Si tratta di un intervento ormai fruibile pressoché dal 100 per cento dei pazienti. Nessuno di questi 500 interventi ha richiesto la conversione in “chirurgia open”, cioè nella tecnica tradizionale che prevede un’incisione a livello dell’inguine con conseguente sezione dei tessuti fasciali e muscolari. Il tasso di complicanze è risultato al pari al 2 per mille, cioè dieci volte inferiore a quello della chirurgia tradizionale, senza né emorragie né infezioni della ferita. Da sottolineare come tutti gli interventi programmati in Day Hospital abbiano consentito ai pazienti di tornare a casa la sera stessa, anche perché questo intervento non prevede il ricorso al catetere vescicale».

«Di fronte a questi numeri – prosegue il dottor De Paolis – appare evidente il superamento del luogo comune che voleva l’intervento adatto solo per le persone più “fit” o che lo riteneva meno sicuro di quello eseguito con la chirurgia tradizionale. Pochi altri interventi possono dimostrare in modo tanto significativo di essere sicuri e appropriati». Non è mai stato in discussione il vero grande vantaggio di questa tecnica chirurgica: «È proprio il risparmio delle sezioni muscolari e fasciali che, se sezionate come avviene con la chirurgia open, comportano dolore e cicatrizzazioni molto penalizzanti per il tempo di recupero. In laparoscopia vengono invece eseguite tre incisioni di 5-10 millimetri all’altezza della linea ombelicale».

La pronta ripresa è uno dei grandi unti di forza della chirurgia mininvasiva laparoscopica dell’ernia inguinale: «L’intervento consente una ripresa pressoché immediata e non richiede il lungo stop, di circa tre mesi, previsto dalle tecniche tradizionali – conferma il dottor De Paolis -. Nella totalità dei casi, da subito ci si può alzare, camminare, guidare l’auto e si possono anche riprendere le attività sportive e lavorative. L’assenza di dolore rappresenta un altro dei punti fondamentali: tre incisioni così piccole non costituiscono motivo di dolore importante. Per accelerare la ripresa raccomandiamo l’uso di analgesici e antinfiammatori, ma il più delle volte il paziente ci dice di non averli assunti perché non ne sentiva il bisogno. Ulteriore ragione di soddisfazione è che incisioni tanto piccole non vanno incontro a rischio di sanguinamenti, ematomi e infezioni di ferite che riguardano, purtroppo, in una certa quota la chirurgia tradizionale».

Il dottor Paolo De Paolis invita perciò a scoprire e utilizzare questo tipo di tecnica chirurgica: «Viste la sicurezza e la possibilità di recupero tanto celeri, vale la pena approfondire e scoprire le possibilità che questo intervento offre, così da accedervi anche grazie alle formule assicurative convenzionate con la Clinica. Un’opportunità che può rivelarsi utile anche per chi ha necessità di risolvere con più urgenza il suo problema».