Fonochirurgia: con la procedura FEPS gli interventi in anestesia locale a corde vocali e laringe


I disturbi della voce sono molto comuni e possono dipendere da molteplici cause: accanto alla procedura ‘tradizionale’ in anestesia generale, cresce il numero di interventi che si possono effettuare con la FEPS (flexible endoscopic phonosurgery). Approfondiamo l’argomento con il dottor Marco Fantini, otorinolaringoiatra, esperto in Fonochirurgia, Vocologia professionale e artistica e Deglutologia della Clinica Fornaca.

I disturbi della voce sono molto comuni e possono dipendere da molteplici cause: polipi e cisti delle corde vocali o laringee, paralisi delle corde vocali, tremori vocali e disfonie spasmodiche, oltre a ipotrofie cordali e papillomi laringei. Queste sono alcune delle patologie che interessano le corde vocali e la laringe e su cui interviene la Fonochirurgia.

Accanto alla procedura ‘tradizionale’ in anestesia generale, cresce il numero di interventi che si possono effettuare con la FEPS (flexible endoscopic phonosurgery). Approfondiamo l’argomento con il dottor Marco Fantini, otorinolaringoiatra, esperto in Fonochirurgia, Vocologia professionale e artistica e Deglutologia della Clinica Fornaca.

A chi si rivolge la Fonochirurgia?

«La Fonochirurgia (Chirurgia della voce applicata alle corde vocali e alle patologie della laringe) – afferma il dottor Fantini – vede un ampio bacino di utenza, essendo la voce uno strumento che tutti usiamo quotidianamente. Molte sono poi le persone che hanno disturbi alla voce e che necessitano di un intervento anche perché con la voce lavorano: ad esempio operatori sanitari e insegnanti, chi lavora nel mondo della comunicazione, giornalisti, manager aziendali, oltre naturalmente agli atleti della voce come attori e cantanti».

Per quali patologie è richiesto l’intervento di Fonochirurgia?

«Polipi e cisti delle corde vocali o laringee, paralisi delle corde vocali, tremori vocali e disfonie spasmodiche, ipotrofie cordali, edemi cordali e papillomi laringei, patologie tumorali – continua il dottore – sono tra le patologie che interessano le corde vocali e la laringe, comportando un disturbo della voce».

Ci sono nuove tecniche applicate alla Fonochirurgia?

«La principale novità – prosegue Fantini – riguarda la modalità con cui possiamo effettuare l’intervento sulle corde vocali. Accanto infatti alla procedura tradizionale in anestesia generale e con accesso dalla bocca, si affianca la procedura FEPS (flexible endoscopic phonosurgery): l’intervento viene eseguito con sedazione blanda tramite un endoscopio operativo flessibile introdotto dal naso. Si tratta di una tipologia di intervento che non si può applicare a tutti i pazienti, ma sicuramente ha il vantaggio di evitare lo stress della anestesia generale, un più rapido recupero ed è consigliata nel caso in cui si dovesse ripetere un ulteriore intervento».

E conclude: «A prescindere dalla tecnica con cui si effettua l’intervento fonochirurgico, resta poi invariata l’indicazione di affidarsi a uno specialista per un percorso di rieducazione logopedico, un passaggio fondamentale per un risultato vocale soddisfacente».