Intelligenza artificiale in colonscopia: se ne è parlato ai “Martedì Salute”


Con il professor Alessandro Repici e il professor Mario Morino che hanno ribadito l’importanza della prevenzione e aggiornato la platea sui progressi compiuti oggi in ambito chirurgico. «Lo screening colo-rettale è importante e occorre aderirvi. Chi non lo fa corre un rischio doppio di incappare nel tumore del colon, tra i più diffusi e mortali […]

Con il professor Alessandro Repici e il professor Mario Morino che hanno ribadito l’importanza della prevenzione e aggiornato la platea sui progressi compiuti oggi in ambito chirurgico.
«Lo screening colo-rettale è importante e occorre aderirvi. Chi non lo fa corre un rischio doppio di incappare nel tumore del colon, tra i più diffusi e mortali del mondo occidentale».

 

“L’intelligenza artificiale in colonscopia”: era questo il titolo del “Martedì Salute” che si è tenuto lo scorso 23 novembre all’Hotel Concord di via Lagrange 47 a Torino, organizzato dall’associazione “Educazione, prevenzione e salute”. A parlarne sono stati il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca, direttore di Endoscopia dell’Istituto clinico Humanitas di Milano e docente di Gastroenterologia alla Humanitas University ed il professor Mario Morino, direttore del Dipartimento delle Discipline medico-chirurgiche della Città della Salute di Torino, recentemente insignito del “Lifetime Achievement Award”, il più importante riconoscimento mondiale nel campo della chirurgia laparoscopica e mini invasiva che gli è stato consegnato a Barcellona nell’ambito del Congresso Mondiale di Chirurgia Endoscopica WCES.

Gli interventi dei due specialisti sono stati preceduti dal divertito racconto del loro primo incontro: «Era il 1991 e il tema era la laparoscopia, allora guardata con sospetto dalla maggioranza dei chirurghi», ha ricordato il professor Repici. Ed è stato proprio lui ad avviare i lavori parlando di prevenzione: «Che è molto importante – ha premesso –, come ci dimostrano il fatto che quello del colon rappresenta la seconda causa di morte per tumore nel mondo occidentale, tanto che in Europa conta un morto ogni tre minuti. Ed è in crescita anche tra i cosiddetti “Millennials”, compare in età precoce per via di alcuni fattori determinanti: le bevande gassate, il cibo da fast food, l’alcol, l’obesità e la ridotta attività fisica. In questo modo la sindrome metabolica accelera e conduce verso il tumore». Tumore che può però essere prevenuto attraverso la colonscopia: «Il polipo è l’obiettivo principale del colonscopio – ha ricordato il professor Repici -. Un polipo vive 7-15 anni, ma se individuato precocemente viene eliminato in tenera età e il tumore finisce lì». La colonscopia identifica e rimuove il polipo: «Lo screening colo-rettale è importante e occorre aderirvi – ha sottolineato il professor Repici -. I non aderenti corrono un rischio doppio di incappare nel tumore del colon».

Il responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca si è quindi soffermato sull’Intelligenza artificiale: «Non è mai stanca, è precisa, veloce, sempre operativa, non patisce alcuna influenza esterna ed è una procedura operatore-indipendente – ha sottolineato -. Mentre il medico si stanca ed è soggetto a tutta una serie di fattori umani ed esterni. L’americana FDA (Food & Drug Administration) l’ha approvata nel 2019 da uno studio di Humanitas. La Fornaca è stata la prima al mondo a usarla, dedicando una particolare attenzione al paziente che, tra le varie cose, riduce il liquido di preparazione da quattro a un solo litro ed elimina il dolore» (Guarda qui il video sull’Intelligenza artificiale in Fornaca).

Il professor Morino è invece partito dall’indicazione chirurgica che riguarda neoplasie del colon retto, diverticoliti e malattie infiammatorie croniche intestinali: «L’obiettivo non è solo quello di guarire, ma anche quello di garantire un’ottima qualità di vita». L’endoscopista deve agire fino a un certo punto, poi entra in scena il chirurgo: «Per quanto riguarda il colon – ha osservato il professor Morino – si portano via dei segmenti e si ritorna quasi sempre alla vita normale. Molto più complesso è invece il retto, dove c’è poco spazio per ricostruire». Il professor Morino ha quindi lodato la macchina suturatrice, inventata in Russia e introdotta in Italia da suo nonno, il professor Achille Mario Dogliotti (Leggi qui il suo ricordo datato 2016) prima di ribadire che, negli anni ’90, a favorire la diffusione della laparoscopia sia stato prima di tutto il tam tam tra i pazienti. «Accesso ridotto, ma soprattutto l’utilizzo della telecamera che vede meglio e di più», ha evidenziato prima di elencare i vantaggi di questa tecnica: «Minore dolore, ripresa più celere, mobilizzazione più precoce, degenza più breve, minori complicanze post operatorie, migliori esiti, migliore qualità di vita e ripresa lavorativa, stessi risultati in campo oncologico».

Il professor Morino ha quindi aggiornato la platea sugli studi legati alle nuove strade per il trattamento del tumore del retto e ha ribadito come la robotica in chirurgia sia sempre più quella del futuro: «Ha costi alti e ci impone una serie di riflessioni, ma anche attraverso alcune applicazioni di Intelligenza artificiale ci garantisce risultati eccellenti».

E proprio sull’Intelligenza artificiale è arrivata la conclusione del professor Repici, in risposta a una delle tante domande ricevute dal pubblico in sala o collegato in remoto: «Nel 2023 l’80 per cento degli ospedali disporrà dell’Intelligenza artificiale, la sua efficacia è troppo evidente per essere ignorata. Senza contare che, prossimamente, potrà anche essere in grado di leggere la potenzialità del polipo, un altro enorme passo avanti in termini di prevenzione».

 

Clicca qui per guardare il video del “Martedì Salute” con il professor Alessandro Repici e il professor Mario Morino.