Mal di schiena: fisiatria personalizzata in Fornaca


Alla Clinica Fornaca l’approccio conservativo per affrontare in modo efficace e personalizzato le patologie della colonna vertebrale.   Mal di schiena? Almeno una volta nella vita ne soffre quasi il 90 per cento della popolazione: «Anche in quella singola occasione è fondamentale affidarsi a mani esperte, capaci di garantire al paziente il miglior recupero possibile». […]

Alla Clinica Fornaca l’approccio conservativo per affrontare in modo efficace e personalizzato le patologie della colonna vertebrale.

 

Mal di schiena? Almeno una volta nella vita ne soffre quasi il 90 per cento della popolazione: «Anche in quella singola occasione è fondamentale affidarsi a mani esperte, capaci di garantire al paziente il miglior recupero possibile». Parola del dottor Luca Tomaello, medico fisiatra della Clinica Fornaca, che aggiunge: «Oggi, di fronte alle patologie della colonna vertebrale, si va alla ricerca un approccio sempre più conservativo, almeno quando non ci sono specifiche indicazioni chirurgiche che rimandano alla neurochirurgia o alla chirurgia vertebrale».

L’approccio conservativo è di competenza del fisiatra: «Dal punto di vista riabilitativo è importante disporre di un’équipe consolidata e ben organizzata che, come avviene alla Clinica Fornaca, ben conosce le varie tecniche riabilitative», prosegue il dottor Tomaello. Perché non esiste una sola, magica, tecnica di riabilitazione: «Ciascun trattamento è personalizzato a seconda delle esigenze del paziente, così come la durata della terapia dipende dalla diagnosi e dalle caratteristiche del soggetto interessato».

Chi accusa una lombalgia o una lombosciatalgia ha prima di tutto bisogno di una diagnosi precisa, eseguita da uno specialista della colonna vertebrale. Dopodiché si avvia il processo di cura che potrà essere conservativo, chirurgico, antalgico o tutte e tre le cose messe insieme. «Di norma le patologie della colonna vertebrale fanno paura al paziente che interpreta con fatica anche il relativo dolore – spiega il dottor Tomaello -. Risulta allora necessario accogliere il paziente, individuando subito una diagnosi precisa e organizzando una strategia terapeutica che chiarisca da subito quali sono gli obiettivi da raggiungere e aiuti il soggetto a gestire la sua schiena e il suo dolore».

La riabilitazione della colonna vertebrale comprende esercizi di rieducazione muscolare e di allungamento (stretching), terapie strumentali deputate ad alleviare il dolore, massoterapia. «La strategia terapeutica adottata è quella suggerita dalla visita del paziente e dalla successiva diagnosi – aggiunge il dottor Tomaello -: un percorso da compiere insieme e da verificare seduta dopo seduta». Una lombalgia acuta può essere risolta con due o tre settimane di riabilitazione, una patologia cronica può anche richiedere un lavoro di due o tre mesi, mentre per il post chirurgico molto dipende dagli obiettivi che il paziente intende raggiungere: «Il giovane vuole tornare a fare sport, la persona di mezza età s’accontenta di riprendere a camminare e di potersi permettere qualche passeggiata – puntualizza il dottor Tomaello -. Si tratta di livelli funzionali completamente diversi che richiedono approcci e tempi molto differenti».

Ma come si previene il mal di schiena? «Con un’attività motoria regolare, muovendosi il più possibile ed evitando di passare troppo tempo seduti», risponde il dottor Tomaello. «Il vero problema del nostro tempo è la sedentarietà – aggiunge -: siamo costruiti per stare in piedi e invece passiamo molto del nostro tempo seduti, tanto da sovraccaricare l’intera colonna vertebrale e, in particolare, la zona lombosacrale». Se proprio occorre stare seduti, il consiglio del dottor Tomaello è quello di cambiare con frequenza posizione: «Dopo 40 minuti alzatevi e fate il giro della scrivania – suggerisce -. Se siete in auto, fermatevi e fate una piccola passeggiata prima di ripartire. Muoversi è sempre il modo migliore per prevenire il mal di schiena».