«Il nutrizionista è il coach che aiuta a sconfiggere sovrappeso e obesità»


«Dieta equilibrata e attività fisica risolvono i problemi di peso e facilitano quel cambio nello stile di vita che è indispensabile per allontanare malattie anche molto gravi», spiega Mariacristina Ghigo, nutrizionista del Centro di Endocrinologia, diabetologia e metabolismo della Clinica Fornaca, presentando un percorso integrato per i pazienti.   «Al nutrizionista e al dietologo ci […]

«Dieta equilibrata e attività fisica risolvono i problemi di peso e facilitano quel cambio nello stile di vita che è indispensabile per allontanare malattie anche molto gravi», spiega Mariacristina Ghigo, nutrizionista del Centro di Endocrinologia, diabetologia e metabolismo della Clinica Fornaca, presentando un percorso integrato per i pazienti.

 

«Al nutrizionista e al dietologo ci si rivolge spesso all’inizio della primavera, quando cioè ci si comincia a preoccupare della temuta prova-costume. È importante non trascurare l’aspetto estetico, ma è altrettanto prezioso far capire al paziente che il nostro corpo rappresenta davvero l’unica cosa destinata a farci compagnia per tutta la nostra vita e che perciò dobbiamo prendercene cura nel modo migliore lungo tutto l’anno». La dottoressa Mariacristina Ghigo, nutrizionista del Centro di Endocrinologia, diabetologia e metabolismo della Clinica Fornaca, introduce con queste parole il percorso integrato di diagnosi e cura che la coinvolge assieme ad altre figure professionali della Clinica.

Dottoressa Ghigo, perché bisogna andare “oltre la prova-costume”? E in che modo il nutrizionista può prendersi cura di chi ha problemi di peso?

«In Italia sovrappeso e obesità stanno raggiungendo percentuali di diffusione impressionanti. Si tratta di situazioni che correlano con malattie (diabete e dislipidemie in generale) aventi come estreme complicanze patologie cerebrovascolari e cardiovascolari molto gravi. Ecco perché oltre alla prova-costume occorrerebbe indirizzare le persone verso un cambiamento del loro stile di vita. Il nutrizionista può farlo indossando i panni di un coach che aiuta il paziente a prendere coscienza di un’esigenza indifferibile: significa osservare una dieta equilibrata che abbia con sé gli adeguati principi nutritivi in termini di qualità e di quantità e significa anche osservare un’attività fisica regolare che generi benessere anche dal punto di vista della motricità».

Dove comincia il percorso del paziente che si rivolge al nutrizionista?

«Dagli esami del sangue che ci permettono di osservare i marker di nostro interesse (colesterolo, trigliceridi, enzimi epatici, TSH, uricemia, glicemia a digiuno) e di capire se oltre a sovrappeso od obesità c’è qualcos’altro da affrontare prima che possa diventare una malattia grave. La prevenzione passa da una dieta inizialmente molto rigorosa e dall’attività fisica, due obiettivi che il nutrizionista può stabilire di condividere con altri specialisti, chiamati a risolvere problematiche di competenza esclusivamente medica. Un esempio? io posso spiegare al paziente che dieta equilibrata e attività fisica inducono a una forte diminuzione dei fattori di rischio, poi tocca al fisiatra o al fisioterapista fargli eseguire l’esercizio fisico con regolarità ed efficacia. Lungo il percorso possono emergere altre necessità che chiamano in causa psicologo, ortopedico, gastroenterologo o endocrinologo, il nutrizionista ha il compito di seguire il paziente passo passo e di fargli capire che, se approcciati nel modo giusto, sovrappeso e obesità diventano due problemi risolvibili: i fattori di rischio calano talmente tanto da permettere l’interruzione di terapie farmacologiche che erano avviate a durare tutta la vita».

Quali sono invece gli errori più comuni commessi da chi si ritrova alle prese con i problemi di peso?

«Il più comune è quello di trascurarsi per troppo tempo, convinti che non sia poi necessario porre tanta attenzione a ciò che si mangia, quanto si mangia e come lo si mangia. Invece è molto importante, perché la dieta deve essere sana equilibrata e indirizzata al benessere. Un altro errore molto comune è associare la dieta alla sola diminuzione delle calorie e sceglierla dopo il consiglio di una persona amica o la lettura di un testo su Internet: il rischio è quello di osservare una dieta scorrettissima dal punto di vista dell’equilibrio. Ogni persona dovrebbe mangiare di tutto, magari in quantità più ridotta, ma assicurando tutti i principi nutritivi senza trascurarne mai nessuno».

Come si aiuta una persona caduta in questi tipi di errore?

«Il paziente va rieducato da chi è davvero capace di aiutarlo. Da professionisti in carne e ossa non da WhatsApp o Internet: la dieta a zona, per fare un esempio, ha prodotto molti danni su persone che non avevano le caratteristiche adatte per seguirla. Inoltre, il più delle volte la persona obesa o in sovrappeso va dallo specialista solo dopo aver provato tutte le diete possibili: se è stato fortunato, non ha riportato grossi danni, ma di sicuro ha scatenato quell’effetto Yo-Yo (alternanza di dimagrimento e ingrassamento) che a livello metabolico risulta un meccanismo disastroso. Più passa il tempo e più l’organismo patisce approcci dietetici assurdi».

Come si riesce a riportare il paziente sulla strada giusta?

«La parte più difficile è quella iniziale: occorre saper agganciare la persona, spingerla a fidarsi e a seguire i consigli. Perdere i primi chili porta da subito ad avere una maggiore energia, in quanto l’organismo risulta meno affaticato e produce meno tossine. Questo primo successo aumenta la motivazione e aiuta il paziente a prendersi via via cura di sé fino a indurre il benessere fisico. È un circolo virtuoso che riporta a essere padroni del proprio benessere, a riprendere in mano la propria vita e a saper ripartire. Si tratta di persone che diventano più felici e che mai più tornerebbero indietro: un cammino faticoso che vale però la pena di intraprendere».