Grazie alla Polisonnografia conosciamo meglio le patologie del sonno


Alla Clinica Fornaca è possibile svolgere l’indagine polisonnografica diretta allo studio specifico delle patologie primitive del sonno: insonnia e disturbi del comportamento figurano tra i più frequenti. «È un esame di insostituibile importanza diagnostica che permette il giusto approccio terapeutico», assicura il dottor Walter Troni, neurologo.   Alla Clinica Fornaca è possibile effettuare la Polisonnografia, […]

Alla Clinica Fornaca è possibile svolgere l’indagine polisonnografica diretta allo studio specifico delle patologie primitive del sonno: insonnia e disturbi del comportamento figurano tra i più frequenti. «È un esame di insostituibile importanza diagnostica che permette il giusto approccio terapeutico», assicura il dottor Walter Troni, neurologo.

 

Alla Clinica Fornaca è possibile effettuare la Polisonnografia, un esame molto utile per la sua capacità diagnostica legata ai tanti disturbi del sonno che accompagnano la nostra vita quotidiana e possono condizionare la vita diurna con sonnolenza, stanchezza, ansia e irritabilità e talora con ridotta efficienza di alcune attività cognitive (memoria, attenzione, capacità di concentrazione). «In passato era già attiva quella legata ai disturbi della funzionalità respiratoria durante il sonno che comprendono le apnee del sonno, da qualche mese siamo in grado di svolgere l’indagine polisonnografica indirizzata allo studio specifico delle patologie primitive del sonno», spiega il dottor Walter Troni, neurologo della Clinica Fornaca.

«La Polisonnografia valuta la struttura funzionale del sonno mediante la registrazione continua dell’attività elettrica cerebrale (elettroencefalogramma o EEG) che ne rivela la complessa struttura e le eventuali alterazioni delle diverse fasi che lo compongono. Accanto al monitoraggio EEG, l’esame registra anche tutte le fondamentali funzioni correlate al sonno», aggiunge il dottor Troni. Può essere descritto come una sorta di “Holter del sonno”: una piccola scatola che in realtà custodisce un potente elettroencefalografo, così miniaturizzato e tecnologico da poter essere posizionato sul capo del paziente senza ostacolarne il sonno. In una notte nel letto del paziente, l’apparecchio registra oltre all’EEG la funzione respiratoria mediante il monitoraggio dei movimenti ritmici del torace e dell’addome, il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca nonché i movimenti involontari degli occhi e degli arti.

«Già nella sua applicazione più semplice (Holter dei movimenti respiratori durante il sonno), l’esame è di fondamentale importanza per documentare e quantificare le cosiddette apnee del sonno (OSAs) – prosegue il dottor Troni -: si tratta di quelle ricorrenti interruzioni dell’attività respiratoria che, se frequenti e prolungate, possono provocare una desaturazione del livello di ossigeno nel sangue del paziente, del tutto inconsapevole della sua situazione. Se misconosciuta, tale condizione causa un’importante sonnolenza diurna che comporta rischi potenziali, in particolare alla guida, per via degli improvvisi colpi di sonno. La documentazione di un’abnorme precocità dell’insorgenza del sonno è invece fondamentale per la diagnosi di narcolessia, che si caratterizza per la ricorrenza di improvvisi e incontenibili episodi di sonno».    

La Polisonnografia risulta utile anche nella diagnosi delle tante patologie del sonno di interesse più propriamente neurologico: «Può chiarire i meccanismi di alcune condizioni di insonnia priva di cause evidenti (insonnia primaria) nonché nel caso di disturbi del comportamento durante il sonno, in particolare quelli che avvengono nella fase REM, corrispondente all’attività onirica – conferma il dottor Troni -. L’esame è di insostituibile importanza diagnostica nel caso di sospette crisi epilettiche a esclusiva comparsa durante il sonno (epilessia morfeica). In tutti questi casi, le informazioni ottenute rappresentano la premessa per un razionale approccio terapeutico. La contemporanea registrazione dei movimenti involontari degli arti, soprattutto di quelli inferiori, permette inoltre la diagnosi di alcune condizioni di alterazione del controllo motorio definite PLM (movimenti periodici degli arti)».

A fornire ulteriori elementi diagnostici per molte delle patologie finora elencate risulta molto utile la video-registrazione del paziente a letto: «Si ottiene registrando il comportamento del paziente per tutte la durata del sonno in modo perfettamente sincronizzato ai parametri, in particolare l’attività EEG, contemplati dalla Polisonnografia». Si tratta infine di un esame che fornisce informazioni di rilevante importanza multidisciplinare in grado di coinvolgere, oltre al neurologo e al pneumologo, anche l’otorinolaringoiatra (per alcune terapie anche chirurgiche delle OSAs), il nutrizionista (quando il calo ponderale appare fondamentale nella terapia delle OSAs), il cardiologo (per la documentazione di aritmie morfeiche) e l’endocrinologo.