Prevenire i tumori alla pelle attraverso l’epiluminescenza


Dermatoscopia ottica, video microscopia in Epiluminescenza: tecniche e strumenti che alla Fornaca consentono una sicura diagnosi precoce e limitano interventi chirurgici non necessari. Se l’individuazione è tempestiva, la sopravvivenza ai tumori cutanei è vicina al 100 per cento.

«Un’accuratissima valutazione dermatoscopica e una sicura diagnosi precoce che risulteranno utili per diagnosticare i tumori alla pelle e limitare interventi chirurgici non necessari». Sono i vantaggi dell’Epiluminescenza, tecnologia utilizzata alla Clinica Fornaca dal dottor Paolo Broganelli, medico chirurgo specialista in Dermatologia e venereologia. «La valutazione dei nei – spiega il dottor Broganelli – avviene a seconda delle caratteristiche del paziente e può articolarsi in diversi gradi di dettaglio: dalla dermatoscopia ottica alla video microscopia in Epiluminescenza, capace di ingrandire un’immagine fino a settanta volte e di osservare la microstruttura in profondità».

L’esame dermatoscopico può essere parte integrante della visita dermatologica o può venire richiesto dopo una visita dermatologica per chiarire una diagnosi sospetta su uno o più elementi nevici. Tuttavia, i pazienti con numerosi nei (soprattutto se atipici) ottengono importanti aiuti dalla mappa dei nei in Epiluminescenza, capace di ottenere «un preciso controllo su possibili cambiamenti nel tempo dei nei preesistenti e, allo stesso tempo, di individuare l’eventuale comparsa di nuovi elementi», aggiunge ancora il dottor Broganelli.

Negli ultimi trent’anni l’incidenza del melanoma maligno è aumentata notevolmente ma, quando l’individuazione è tempestiva, la sopravvivenza in caso di tumori cutanei è vicina al 100 per cento. Un’analisi periodica, soprattutto nell’età adulta rimane una regola essenziale per evitare interventi chirurgici non necessari. «In molti casi – prosegue il dottor Broganelli – la semplice osservazione in tempi successivi e il confronto delle immagini permettono di superare anche le difficoltà che insorgono quando il melanoma assomiglia molto a un neo benigno. Merito della possibilità di effettuare una memorizzazione digitale delle immagini dermatoscopiche e di confrontare l’eventuale cambiamento, non solo per svelare i tumori cutanei e i melanomi “difficili”, ma anche per mantenere strettamente monitorati i soggetti a maggior rischio di melanoma».

Tutto ciò produce anche un minor numero di interventi chirurgici. Rimane invece la priorità chirurgica assoluta quando c’è il sospetto di melanoma: «La sua diagnosi precoce rimane un’impresa difficile ma assolutamente possibile, in ogni caso le neoformazioni dubbie vanno sempre rimosse», osserva il medico. «È sempre fondamentale la prevenzione primaria – conclude il dottor Broganelli -: ridurre al minimo le esposizioni eccessive alla luce solare, naturale e artificiale. L’uso abituale delle lampade solari in età giovanile aumenta il rischio di melanoma di circa il 70 per cento, mentre l’esposizione al sole dovrebbe essere limitata, cercando di evitare le ore centrali e applicando creme ad elevata protezione, soprattutto a bambini, giovani e carnagioni chiare».