Protesi di ginocchio: meno invasiva, più precisa e duratura grazie al robot


Dal 2020 la Clinica Fornaca dispone anche del sistema chirurgico Navio: «L’impianto viene adattato alle esigenze del paziente dopo aver valutato l’anatomia e il movimento del ginocchio», spiega il dottor Luigi Sabatini, ortopedico della Clinica Fornaca. Della patologia artrosica del ginocchio e dei suoi possibili trattamenti si parlerà il 15 marzo a “Martedì Salute” proprio […]

Dal 2020 la Clinica Fornaca dispone anche del sistema chirurgico Navio: «L’impianto viene adattato alle esigenze del paziente dopo aver valutato l’anatomia e il movimento del ginocchio», spiega il dottor Luigi Sabatini, ortopedico della Clinica Fornaca. Della patologia artrosica del ginocchio e dei suoi possibili trattamenti si parlerà il 15 marzo a “Martedì Salute” proprio con il dottor Sabatini e il dottor Marcello Capella.

 

In dotazione alla Clinica Fornaca dal 2020, il sistema chirurgico Navio assicura minore invasività e maggiore precisione nell’intervento e garantisce una durata superiore alla protesi di ginocchio. Questo sistema chirurgico assiste l’ortopedico nella pianificazione pre-operatoria e nell’intervento contando su un livello di accuratezza e precisione chirurgica non riproducibili da occhi e mani dell’uomo. Il sistema permette di personalizzare l’impianto sull’anatomia e sul movimento del ginocchio del paziente, scegliendo la protesi più adatta alla lesione specifica del paziente e guidando il chirurgo nell’intervento e nel posizionamento della protesi.

Tra i più esperti nell’utilizzo di questo sistema chirurgico c’è il dottor Luigi Sabatini, ortopedico della Clinica Fornaca e dell’équipe della Prima clinica Ortopedica e Traumatologica della Città della salute e della scienza di Torino diretta dal professor Alessandro Massè. Dal 2016 il dottor Sabatini si avvale dei sistemi chirurgici robotizzati per la protesi di ginocchio e ha maturato una considerevole esperienza anche con il Navio.

«In sala operatoria – ricorda il dottor Sabatini -, il sistema chirurgico Navio permette di pianificare l’intervento in tre dimensioni, situazione che offre un grade vantaggio in termini di precisione sia per la protesi totale sia per quella mono-compartimentale, nonché per quella che consente il risparmio dei due legamenti crociati». La protesi totale è quella necessaria quando l’artrosi del ginocchio è in stato avanzato e ha colpito l’intera articolazione, quella mono-compartimentale interessa invece la degenerazione della cartilagine di una sola parte del ginocchio: in quest’ultimo caso, al chirurgo viene richiesto di sostituire solo la porzione di ginocchio usurata per risolvere o rallentare la progressione dell’artrosi.

«Va da sé che la fase di pianificazione sia fondamentale – prosegue il dottor Sabatini -. Studiare sul momento le soluzioni possibili equivale a impiantare protesi più efficaci e durature. È come se la protesi di ginocchio venisse personalizzata e adattata alle esigenze del paziente, l’esatto contrario di quanto avveniva prima dell’avvento dei sistemi chirurgici robotizzati». L’impianto di protesi dura di più e questo risulta particolarmente importante per i pazienti più giovani: «Nella maggior parte dei casi si tratta di chi ha subito un evento traumatico come un incidente di moto o sugli sci – aggiunge il dottor Sabatini -. Per tutti loro è più che mai importante affidarsi a una protesi capace di mantenere nel tempo un’elevata efficacia».

Tra i vantaggi offerti al paziente dal sistema chirurgico Navio c’è anche quello di non rendere più necessari esami strumentali di secondo livello come TC o Risonanza magnetica («In quanto lo studio anatomico è rilevato durante l’intervento», precisa il dottor Sabatini). Inoltre, la grande accuratezza nella posizione dell’impianto garantisce anche meno dolore durante l’intervento e minor assunzione di farmaci antidolorifici dopo l’intervento. «Ricorrere al sistema chirurgico robotizzato comporta anche minor tempo di degenza e maggior recupero del movimento naturale del ginocchio, con la possibilità di un ritorno più celere alla vita quotidiana e allo sport».

«Il paziente che si sottopone a un intervento di protesi al ginocchio – conclude il dottor Luigi Sabatini – chiede al chirurgo di “dimenticare” il ginocchio protesizzato e di portare con sé qualcosa che sia il più vicino possibile al ginocchio fisiologico. Una sorta di “ginocchio attivo” che il miglioramento delle tecniche chirurgiche e dei materiali utilizzati per la protesi stanno via via realizzando nel rispetto di un’articolazione dal movimento tanto complesso».

E di chirurgia robotica del ginocchio – ma non solo di quella – si parlerà anche martedì 15 marzo, a partire dalle ore 10, all’Hotel “Concord” di via Lagrange 47, Torino, nell’ambito del “Martedì Salute” dedicato alla “Patologia artrosica del ginocchio: i trattamenti possibili”. A parlarne saranno proprio il dottor Luigi Sabatini e il dottor Marcello Capella, ambedue ortopedici della Clinica Fornaca e specialisti del ginocchio. L’ingresso alla conferenza sarà libero per i possessori di Green Pass fino all’esaurimento dei posti in sala, ma l’evento sarà fruibile anche attraverso YouTube, la pagina Facebook di Martedì Salute o la piattaforma Zoom richiedendo il link alla segreteria organizzativa (campagnamartedisalute@gmail.com) dell’Associazione Educazione, Prevenzione e Salute.