Acne, terapia più efficace se c’è l’alleanza tra medico e paziente


L’acne è una malattia che insorge di norma nel periodo della pubertà obbligando l’adolescente a terapie e comportamenti prolungati nel tempo: «Affinché la cura risulti efficace è fondamentale creare un rapporto di fiducia», assicura il dottor Paolo Puiatti, dermatologo della Clinica Fornaca. «L’acne è una malattia infiammatoria che di norma insorge a cavallo della pubertà e […]

L’acne è una malattia che insorge di norma nel periodo della pubertà obbligando l’adolescente a terapie e comportamenti prolungati nel tempo: «Affinché la cura risulti efficace è fondamentale creare un rapporto di fiducia», assicura il dottor Paolo Puiatti, dermatologo della Clinica Fornaca.

«L’acne è una malattia infiammatoria che di norma insorge a cavallo della pubertà e interessa in egual modo il genere maschile e quello femminile. La sua caratteristica principiale è un’ostruzione dello sbocco follicolare che determina la formazione di microcisti sottopelle, dette comedoni, più comunemente noti come punti neri. Proprio la componente comedonica risulta essenziale per diagnosticare l’acne differenziandola da altre malattie pustolose, in particolare del viso, come ad esempio la rosacea. Accanto alle lesioni comedoniche, nell’acne subentrano inoltre, all’inizio o nel decorso della malattia, lesioni infiammatorie che possono essere eritematose, papulose o pustolose e con vari livelli di gravità e di estensione».

Con queste parole il dottor Paolo Puiatti, dermatologo della Clinica Fornaca, introduce il tema dell’acne che, in special modo negli anni dell’adolescenza, può rappresentare un problema severo da affrontare affidandosi a sempre mani esperte

Dottor Puiatti, come si guarisce dall’acne?

«La malattia acneica dura tendenzialmente alcuni anni e, salvo casi particolari, non presenta terapie in grado di guarirla completamente in breve tempo. Le terapie servono ad accompagnarne il decorso naturale cercando di renderlo meno evidente possibile e di lasciare meno tracce possibili, visto che le manifestazioni acneiche nelle loro forme più marcate lasciano esiti cicatriziali. Lo scopo delle terapie è perciò quello di migliorare il quadro acneico del momento e di prevenire per quanto possibile gli esiti cicatriziali».

Come si pone il dermatologo di fronte a un paziente con questo tipo di malattia?

«È fondamentale il rapporto che si crea tra medico e paziente, in particolare con quello adolescente: creare o alimentare aspettative eccessive o sbagliate può riflettersi negativamente sul buon esito della terapia e, per lo stesso motivo, occorre diffidare dai messaggi fuorvianti che promettono guarigioni facili e in tempi brevi. È invece importante rapportarsi correttamente col paziente dal punto di vista della comprensione del fenomeno e dell’accettazione delle terapie: l’acne è molto spesso aggravata da comportamenti sbagliati quali l’uso di cosmetici inidonei che favoriscono di fatto la formazione di comedoni nonché la messa in atto di fenomeni di autoaggressione (schiacciamento e traumatismo sulla pelle) che di solito sortiscono un peggioramento della malattia e maggiori esiti cicatriziali. Non si tratta di una semplice prescrizione farmacologica, al medico spetta il compito di acquisire la fiducia del giovane affinché segua le linee terapeutiche e comportamentali».

Quali sono le terapie più utilizzate ed efficaci?

«Le terapie riconosciute più comunemente utilizzate sono farmaci topici ad azione antinfiammatoria, batteriostatica, con regolazione della secrezione sebacea e della maturazione epidermica. Un ricorso al make up correttamente eseguito può ridurre l’evidenza delle manifestazioni cutanee e dare un aiuto psicologico. La terapia dipende in ogni caso dal tipo di acne: per forme, fortunatamente rare, a decorso molto grave, come l’acne nodulo-cistica, è previsto il ricorso a terapie impegnative come l’assunzione per via orale di Isotretinoina. Si tratta di un farmaco dai numerosi effetti collaterali che va somministrato solo in casi selezionati e gestito da medici esperti: nei casi di malattia grave è l’unico che risolve risolve la malattia nel giro di qualche mese. Per l’acne “normale” esistono invece differenti terapie locali: attenta detersione con prodotti idonei, creme ad azione terapeutica più o meno aggressiva da gestire anche in funzione dell’esposizione solare, prodotti di supporto ad azione reidratante la pelle. Rimangono di rilevante importanza le terapie antibiotiche locali o orali, anche se rispetto a qualche anno fa le attuali linee-guida suggeriscono una certa moderazione nell’utilizzo di antibiotici, così da ridurre il rischio di indurre resistenze batteriche. Infine, discusso e tuttora oggetto di studi è il rapporto con la dieta: un tempo la si riteneva ininfluente sul decorso dell’acne, oggi la maggioranza dei dermatologi presta attenzione anche a questo fattore e l’utilizzo di test per le intolleranze alimentari può in taluni casi risultare utile per il paziente».

Quali sono le cause che favoriscono l’insorgenza dell’acne?

«Accanto a una sicura predisposizione genetica, entrano in gioco iperseborrea, eccessiva cheratinizzazione dello sbocco follicolare che si evidenziano con i primi stimoli ormonali, nonché proliferazione nei follicoli piliferi di un germe specifico che innesca e aggrava la componente infiammatoria. L’importanza di una valutazione ormonale è pressoché esclusiva del genere femminile_ tra le ragazze l’incidenza frequente di irregolarità ormonali può richiedere la collaborazione tra dermatologo, endocrinologo e ginecologo. Infine non va dimenticata la cosiddetta acne tardiva: riguarda in particolare le donne, si manifesta intorno ai 30 anni ed è collegata ai mutati stili di vita che caratterizzano la nostra società. Per questo tipo di acne serve un approccio terapeutico mirato che presti attenzione alla pelle di una persona non più adolescente».

Ma l’acne si può in qualche modo prevenire?

«Terapie preventive prima della pubertà non hanno ragione di esistere, aggredire la pelle prima che ci sia l’acne rovinerebbe solo la pelle del soggetto. Cosa fare alla comparsa dei primi brufoli? Portare l’adolescente dal dermatologo e avviare un percorso appropriato che valuti il tipo di pelle del soggetto e ne imposti la terapia in funzione del suo livello di gravità. Fondamentale è affidarsi sempre a mani esperte con fiducia e pazienza perché la maggior parte dei casi di acne vanno gestiti in un lungo arco di tempo».