Il robot di Chirurgia spinale della Fornaca compie due anni e tocca i 300 interventi


«Quello della Clinica Fornaca continua a essere uno dei Centri di riferimento europeo e possiede al momento la più alta casistica del continente», afferma il dottor Carlo Alberto Benech, uno dei tre neurochirurghi della Fornaca che sono stati i primi in Europa ad adottare il robot Excelsius GPS: «Col passare del tempo, abbiamo sempre più […]

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«Quello della Clinica Fornaca continua a essere uno dei Centri di riferimento europeo e possiede al momento la più alta casistica del continente», afferma il dottor Carlo Alberto Benech, uno dei tre neurochirurghi della Fornaca che sono stati i primi in Europa ad adottare il robot Excelsius GPS: «Col passare del tempo, abbiamo sempre più migliorato la tecnica e la precisione dell’intervento».

«Nel corso di questi due anni abbiamo già realizzato circa 300 interventi e migliorato, col passare del tempo, la tecnica e la precisione. Quello della Clinica Fornaca continua a essere uno dei Centri di riferimento europeo e possiede al momento la più alta casistica del continente che figura anche tra le prime dieci al mondo». Il dottor Carlo Alberto Benech è uno dei tre componenti dell’équipe di neurochirurghi della Fornaca che, completata dal professor Franco Benech e dalla dottoressa Rosa Perez, è stata la prima in Europa ad adottare il robot Excelsius GPS. In materia di mal di schiena e di chirurgia robotica spinale, il robot è indicato in modo particolare per le patologie che richiedono una stabilizzazione vertebrale perché consente un intervento chirurgico mininvasivo più rapido e preciso di quello tradizionale.

L’Excelsius GPS rappresenta peraltro l’unico sistema di navigazione e robotica integrata: agisce come un vero e proprio GPS indicando al chirurgo la strada più breve e sicura per portare a termine l’intervento. Il robot è in grado di combinare le immagini e gli esami pre-operatori del paziente con i riferimenti dinamici posizionati in sala operatoria sullo stesso paziente. «Il robot ci permette di operare con grande accuratezza, limitando fortemente le radiazioni, il sanguinamento intra-operatorio e il dolore post-operatorio», conferma il dottor Benech. Che ricorda come il paziente si rimetta in piedi appena tre o quattro ore dopo l’intervento, tornando a casa dopo una sola notte di ricovero e avviando la propria fisioterapia nel giro di due settimane.

«A fornire un contributo importante all’efficacia dell’Excelsisus GPS si è aggiunto il nuovo amplificatore di brillanza (arco a C) che la Fornaca ha adottato all’inizio di quest’anno – sottolinea sempre il dottor Benech -. È un apparecchio di ultima generazione che conta su tecnologia CMOS e software per l’acquisizione delle immagini in 3D e che una volta collegato al robot garantisce un’acquisizione più veloce e dettagliata.  Un ulteriore progresso tecnico lo abbiamo ottenuto sia con l’installazione del nuovo software dell’Excelsius, che ne ha ulteriormente migliorato velocità e accuratezza nella pianificazione degli interventi, sia con l’introduzione dell’“high speed drill”, uno strumento che consente il posizionamento delle viti in pochi secondi con estrema precisione. Ecco perché gli interventi di oggi raggiungono il massimo della performance per precisione e velocità. La sala operatoria della Fornaca è diventata una vera e propria “spine suite” di assoluto livello con pochi eguali in Europa».

Il lavoro svolto dall’équipe che riunisce il dottor Carlo Alberto Benech, il professor Franco Benech e la dottoressa Rosa Perez è già confluito nella pubblicazione che ha raccontato i primi 54 interventi e, prossimamente, registrerà un’altra pubblicazione su una rivista scientifica internazionale relativa ai primi 200 interventi.

«Numeri di questo tipo dicono tutto circa l’efficacia del robot – conclude il dottor Carlo Alberto Benech -, tanto che la sala operatoria della Fornaca continua a essere un crocevia di specialisti provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa. Abbiamo lavorato bene anche in un anno difficile come quello in corso, la soddisfazione dei pazienti operati rappresenta per noi il premio più grande e ambito».