Il Robot da Vinci per la Clinica Fornaca: vantaggi per paziente e chirurgo


La Clinica adotta il sistema robotico da Vinci: «È un ulteriore passo avanti nella nostra crescita continua», afferma il Direttore generale, Margherita Patti. Il robot rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva e mette il chirurgo in condizione di operare con una serie di comfort che si traducono in maggiore sicurezza e precoce recupero per il […]

La Clinica adotta il sistema robotico da Vinci: «È un ulteriore passo avanti nella nostra crescita continua», afferma il Direttore generale, Margherita Patti. Il robot rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva e mette il chirurgo in condizione di operare con una serie di comfort che si traducono in maggiore sicurezza e precoce recupero per il paziente.

Un robot da Vinci per la Clinica Fornaca. Nei primi giorni di aprile la sala operatoria al terzo piano del Padiglione B ha dato il benvenuto al sistema robotico da Vinci che va ad arricchire la dotazione tecnologica a disposizione dei chirurghi e dei pazienti della Clinica. «Si tratta di un ulteriore passo nel processo di crescita costante che accompagna la Fornaca – sottolinea il Direttore generale, Margherita Patti -. L’acquisizione del robot Da Vinci si inserisce nel processo di rinnovamento continuo che da sempre caratterizza la nostra struttura».

La chirurgia robotica da Vinci rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva, uno step ulteriore rispetto alla laparoscopia, in cui il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovrando un robot a distanza e rimanendo seduto a una console posta all’interno della sala operatoria. Tocca a un sistema computerizzato trasformare il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. «È un modo di lavorare totalmente nuovo – conferma Luca Seidita del Servizio di Ingegneria clinica della Clinica Fornaca -. Un passo avanti che abbiamo assecondato allestendo la sala operatoria in modo che potesse accogliere al meglio l’intera strumentazione chirurgica necessaria agli interventi eseguiti con il robot».

Il robot da Vinci è costituito da tre componenti principali: la console chirurgica ne rappresenta il centro di controllo che permette al chirurgo di controllare la fibra ottica e gli strumenti per mezzo di due manipolatori e di pedali. Il carrello paziente è il componente operativo del sistema da Vinci e si compone di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica nonché di strumenti che vanno da 5 a un massimo di 8 millimetri. Infine, il carrello visione contiene l’unità centrale di elaborazione dell’immagine: traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo della fibra ottica e dello strumentario ed evitando i complessi movimenti laparoscopici. Lo stesso carrello permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio: «Il chirurgo viene letteralmente “immerso” senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature e può così valutare al meglio i piani di dissezione anatomici vivendo l’intervento chirurgico quasi dall’interno del corpo del paziente», aggiunge ancora Luca Seidita.

La chirurgia robotica da Vinci può essere applicata a diverse specialità: Urologia, Urologia pediatrica, Chirurgia toracica, Chirurgia Generale, Ginecologia oncologica, Cardiochirurgia, Ginecologia benigna, Otorinolaringoiatria.

Rispetto alla chirurgia open, alla chirurgia laparoscopica tradizionale o alla più avanzata laparoscopia teleassistita, il sistema robotico da Vinci offre numerosi vantaggi sia agli operatori che ai pazienti. Tra i principali vantaggi clinici figurano: radicalità oncologica, quindi asportazione; facilità di accesso ad anatomie difficoltose; eccellente visualizzazione dei reperti anatomici; visualizzazione più dettagliata dei piani di clivaggio; maggior precisione nella procedura demolitiva; maggior precisione ricostruttiva; possibilità di configurare l’accuratezza del movimento chirurgico; eliminazione del tremore fisiologico; minor tempo operatorio rispetto alla laparoscopia. Mentre al paziente il robot “regala” piccole incisioni con migliori risultati estetici, minore necessità di trasfusioni, minor dolore post-operatorio, riduzione dei tempi di ospedalizzazione che in molti casi vengono addirittura dimezzati, ripresa più rapida della normale attività.

A inizio 2018 risultano installati nel mondo oltre 4.400 sistemi da Vinci per la chirurgia robotica. Nel 2017 le procedure realizzate con il robot da Vinci sono state circa 850mila, in crescita di oltre il 16 per cento rispetto al 2016. In Italia, nel 2017 si sono effettuati 17.462 interventi con il robot da Vinci, con un incremento del 14 per cento rispetto al 2016. Dal 2006 i pazienti operati in Italia con il da Vinci sono oltre 91.500, con il coinvolgimento negli anni di un sempre maggior numero di chirurghi e di specialità.