Il robot da Vinci X per un complesso intervento di chirurgia toracica


Lobectomia su una paziente con un carcinoma polmonare non operabile attraverso le tecniche chirurgiche tradizionali: lo ha eseguito alla Fornaca l’équipe composta dal dottor Paraskevas Lyberis, dal professor Enrico Ruffini, dal dottor Francesco Guerrera e dal dottor Giulio Rosboch. «Più è complesso il paziente, più indicata risulta la chirurgia robotica», spiega il dottor Lyberis. Il […]

Lobectomia su una paziente con un carcinoma polmonare non operabile attraverso le tecniche chirurgiche tradizionali: lo ha eseguito alla Fornaca l’équipe composta dal dottor Paraskevas Lyberis, dal professor Enrico Ruffini, dal dottor Francesco Guerrera e dal dottor Giulio Rosboch. «Più è complesso il paziente, più indicata risulta la chirurgia robotica», spiega il dottor Lyberis.

Il robot da Vinci X della Clinica Fornaca ha permesso di eseguire con successo un complesso intervento di lobectomia su una paziente di 73 anni con un carcinoma polmonare non operabile attraverso le tecniche chirurgiche tradizionali. L’intervento è stato eseguito dal dottor Paraskevas Lyberis, chirurgo toracico della Fornaca e della Città della salute e della scienza di Torino, in équipe con il professor Enrico Ruffini e il dottor Francesco Guerrera e con il supporto anestesiologico del dottor Giulio Rosboch. «Abbiamo asportato il lobo inferiore di sinistra della paziente, forte fumatrice e con una capacità respiratoria non brillantissima, per mezzo di una tecnica innovativa e di grande efficacia – spiega il dottor Lyberis –. La perfetta linfadenectomia resa possibile dal robot consentirà inoltre la stadiazione completa del tumore e permetterà di avviare la terapia più indicata per curarlo».

In Fornaca questa tecnica era già stata utilizzata pochi giorni prima per un intervento analogo: «Consiste in quattro accessi con Trocar (piccoli strumenti chirurgici) di 8 millimetri di diametro che vengono poi agganciati alle braccia del da Vinci X e mossi attraverso una consolle che comprende due josystick e una pedaliera – argomenta il dottor Lyberis -. In questo modo, non vengono praticate le incisioni di due o tre centimetri che caratterizzano questo tipo di intervento né viene utilizzato il divaricatore. La paziente, operata al mattino, è stata mobilizzata già nel pomeriggio del giorno dell’intervento ed è potuta tornare a casa tre giorni dopo. Senza dolore e con le radiografie che documentano l’eccellente risultato chirurgico».

«Le difficoltà respiratorie della paziente non consentivano vie d’accesso chirurgiche classiche – prosegue ancora il dottor Lyberis -. L’intervento è durato circa tre ore e mezza per via della sua complessità e perché i polmoni della paziente erano piuttosto delicati. La massa tumorale era inoltre compresa tra i 4 e i 4,5 centimetri, mentre in genere quelle asportate con il robot non superano i 3 centimetri». Le doti di precisione del da Vinci X hanno inoltre permesso di eseguire la linfadenectomia in modo completo: «Merito delle braccia robotiche e della loro rotazione di 360 gradi che permette di utilizzare tutto lo spazio, anche quello che le mani del chirurgo non possono raggiungere – specifica il dottor Lyberis -. Alla paziente sono stati così prelevati sette linfonodi che, dopo essere stati analizzati, consentiranno una prognosi più precisa e un percorso di cura più mirato».

L’ultima riflessione del dottor Paraskevas Lyberis è dedicata ancora al robot da Vinci X: «Più il paziente è complesso e delicato, più indicata risulta la chirurgia robotica – afferma -. Si tratta di una chirurgia di precisione, che non deve essere dedicata a pazienti “perfetti”, giovani e con patologie semplici. Per la sua precisione e per la sua straordinaria capacità d’immagine in 3D, la chirurgia con il robot è perfetta per interventi complessi come quello eseguito pochi giorni fa in Fornaca».