Sicurezza: in Fornaca test antigenici rapidi per i pazienti di chirurgia ambulatoriale


Si tratta di un test di screening che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza pazienti e operatori della Clinica. L’ambulatorio è esterno ai padiglioni della Clinica, garantisce la privacy del paziente e conta su personale selezionato e formato in modo specifico per il percorso di cura più appropriato.

Si tratta di un test di screening che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza pazienti e operatori della Clinica. L’ambulatorio è esterno ai padiglioni della Clinica, garantisce la privacy del paziente e conta su personale selezionato e formato in modo specifico per il percorso di cura più appropriato.

Ancora una volta la Clinica Fornaca mette al centro la sicurezza delle cure e lo fa attraverso l’attivazione, dall’inizio dell’anno, di un ambulatorio dedicato ai test antigenici rapidi per la ricerca del virus SARS-Cov2 nei pazienti destinati a un intervento di chirurgia ambulatoriale.

«Si tratta di un test di screening che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza pazienti e operatori della Clinica – osserva Manuela Rocco, responsabile del Servizio clienti dell’area ambulatoriale della Fornaca -. Il tampone viene eseguito poco prima dell’intervento e può essere eseguito anche in un’altra struttura, purché autorizzata».

«È un test di screening che non ha una funzione diagnostica, ma che serve a indirizzare il percorso del paziente – aggiunge Monica Rolfo, responsabile dei Servizi assistenziali sanitari di Humanitas Torino -. In caso di positività, il paziente non entra in Clinica, ma viene rimandato a casa e affidato alle cure del suo medico di base, così come previsto dalle vigenti norme regionali e nazionali».

L’ambulatorio dedicato ai test antigenici rapidi è esterno ai padiglioni della Clinica e utilizza un grande box dai vetri oscurati che garantisce la privacy del paziente e conta su personale infermieristico e su hostess, selezionate e formate in modo specifico. «Per telefono, ciascun paziente destinato a un intervento di Chirurgia ambulatoriale – aggiunge Manuela Rocco – viene avvisato uno o due giorni prima del test antigenico rapido e del percorso dedicato che seguirà una volta in Clinica». Una cautela che finora si è rivelata molto apprezzata: «I pazienti si mettono a disposizione perché si sentono ancora più tutelati da questo test, così come tutti gli operatori, sanitari e non sanitari, che in questo modo avvertono ancor più sicurezza nel loro lavoro».

Una misura che risponde a una precisa esigenza della Clinica: «Il perdurare della situazione legata al Covid-19 e la contestuale evoluzione che il virus manifesta attraverso le sue varianti ci hanno portato a perfezionare ulteriormente il nostro percorso di cura destinato ai pazienti», conclude Monica Rolfo.