Tumore al seno: prevenire con uno stile di vita sano


Il tumore al seno è in costante aumento nella popolazione femminile, tanto da essere una delle patologie più comuni, colpisce infatti 1 donna su 8 e la sua incidenza cresce progressivamente con l’età. Tuttavia, è importante ricordare che uno stile di vita sano e attivo può ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa malattia fino al 40%.

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Con la dottoressa Gretha Grilz, specialista in Chirurgia plastica e ricostruttiva della Clinica Fornaca e dell’ospedale Cottolengo di Torino, abbiamo approfondito il ruolo della prevenzione primaria del tumore al seno.

Quali sono le cause del tumore al seno?

È bene ricordare che ogni anno, in Italia, si registrano 50 mila casi di tumore alla mammella. Di questi ne guarisce il 90-95%. Circa il 10% dei tumori della mammella ha cause genetiche: ad esempio, una mutazione del gene BRCA1 aumenta il rischio di cancro al seno del 55-65%, mentre BRCA2 comporta il rischio del 45% rispetto alla popolazione non mutata, il cui rischio è del 12%. Tuttavia, va sottolineato che avere una mutazione genetica non significa necessariamente sviluppare il cancro. Al contempo la maggior parte dei tumori al seno ha origine multifattoriale.

Cosa si intende per prevenzione primaria e quanto è importante?

La prevenzione primaria è il primo fattore a cui ciascuna donna può prestare attenzione. Per prevenzione primaria intendiamo tutte quelle strategie che si possono mettere in atto quotidianamente per evitare l’insorgenza di patologie. Fa riferimento principalmente agli stili di vita che aiutano a ridurre il rischio di sviluppare tumori al seno, oltre naturalmente ad altre malattie. Tenere sotto controllo il peso, evitare il fumo, moderare il consumo di alcol e praticare attività fisica regolare sono solo alcune delle azioni consigliate, oltre al seguire una dieta equilibrata. È quindi importante adottare uno stile di vita sano e attivo, modificando quei comportamenti quotidiani che possono essere considerati fattori di rischio. Accanto a questo, per prevenzione primaria si intende l’osservazione del seno e l’autopalpazione, consigliata almeno una volta al mese: una pratica essenziale per individuare eventuali cambiamenti nella forma, nel profilo e volume della mammella, nell’aspetto nel capezzolo e della cute circostante, che necessitano di approfondimenti. L’auto analisi è una buona pratica ma non sostituisce la visita dello specialista: in caso di anomalie, è necessario infatti rivolgersi agli specialisti delle Breast Unit per una diagnosi accurata.

Alimentazione e attività fisica: alleate perfette

Una dieta equilibrata può contribuire significativamente alla prevenzione del tumore al seno. La prevenzione infatti comincia a tavola, seguendo una alimentazione come quella mediterranea: l’introduzione di cereali integrali (farro, orzo, mais, quinoa), legumi, frutta secca, proteine magre, uova, formaggi freschi, senza dimenticare verdure e frutta fresca di stagione garantisce un giusto supporto nutrizionale. Inoltre, è fondamentale ridurre il consumo di carni rosse, zuccheri, cereali raffinati (come farine bianche e derivati) e di alimenti processati dall’industria che contribuiscono a incrementare lo stato infiammatorio dell’organismo. Accanto alla corretta alimentazione dobbiamo far attenzione alla sedentarietà: è importante una corretta attività fisica, approfittando di ogni momento possibile per muoversi. Semplici attività come camminare, salire e scendere a piedi le scale o muoversi per almeno 30 minuti al giorno sono comportamenti alla portata di tutti e fanno la differenza. L’alimentazione e il movimento quotidiano sono infatti alleati preziosi, sia in chiave preventiva sia in termini di riduzione del rischio di recidiva in caso si abbia avuto una patologia oncologica.