Tumore del colon e intelligenza artificiale: così la tecnologia aiuta la prevenzione


«L’introduzione dell’intelligenza artificiale migliora l’efficienza della colonscopia e permette di individuare con estrema precisione le lesioni presenti, al fine di incrementare la prevenzione del tumore del colon-retto», sottolinea il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca.

«L’introduzione dell’intelligenza artificiale migliora l’efficienza della colonscopia e permette di individuare con estrema precisione le lesioni presenti, al fine di incrementare la prevenzione del tumore del colon-retto», sottolinea il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca.

Il tumore del colon-retto è una delle forme tumorali più diffuse al mondo, terza per incidenza tra quelle maschili dopo polmone e prostata: la patologia colpisce ogni anno circa un milione e 800mila persone. In tema di prevenzione, sono presenti diverse tipologie di screening, tra cui la colonscopia risulta il metodo più efficace per individuare il tumore nei suoi stadi iniziali: «Questo è un esame fondamentale – spiega il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca, direttore del dipartimento di Gastroenterologia dell’Istituto clinico Humanitas di Milano e docente di Gastroenterologia alla Humanitas University – poiché permette di identificare e rimuovere i polipi, precursori della malattia tumorale».

La colonscopia è la maggiore arma di prevenzione a disposizione contro il tumore del colon-retto, ma suscettibile a variabili esterne e non prevedibili in quanto eseguita manualmente da un operatore. La tecnologia diventa in questo caso uno strumento di fondamentale supporto: «L’intelligenza artificiale è una sorta di secondo operatore al fianco del medico – sottolinea il professor Repici – in grado di migliorare le performance della colonscopia e renderle ancora più precise e accurate».

«Attraverso questo strumento è possibile rilevare con maggiore facilità i polipi più difficili da individuare – prosegue il professor Repici – con una precisione e una velocità nettamente superiori a quelle di un essere umano. Quando viene rilevata una lesione importante, la stessa viene osservata e segnalata al medico che può decidere se rimuoverla o meno perché individuata come precursore del cancro. In definitiva, il sistema aiuta a identificare in maniera più precisa le lesioni presenti».

Il tumore del colon-retto può insorgere a qualsiasi età, me nel 90 per cento dei casi riguarda pazienti over 50. «Purtroppo non è possibile eseguire una colonscopia su tutta la popolazione maschile che ha superato i 50 anni di età – sottolinea il professor Repici -. È quindi fondamentale partecipare ad altri programmi di screening, come il test che individua il sangue occulto nelle feci e permette di selezionare i pazienti che rischiano i polipi e quindi il tumore».

Seppur raro, il tumore può presentarsi anche in età giovanile con un elevato rischio di diagnosi tardiva. Tra i fattori di rischio nella sua incidenza compaiono la familiarità (in questo caso il rischio di poliposi adenomatosa familiare e malattia di Crohn può aumentare), il fumo, l’alcol, il sovrappeso, la scarsa attività fisica e una dieta ipercalorica che predilige i grassi animali a scapito delle fibre.

«Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata all’Endoscopia digestiva – conclude il professor Repici – il tasso di rilevamento degli adenomi, uno dei parametri di riferimento più importantiper la qualità della colonscopia, può essere migliorato, favorendo la riduzione dell’incidenza della patologia e abbattendo in modo drastico la mortalità per questo tipo di tumore».