Tumore del seno, in Fornaca l’approccio multidisciplinare sul modello Breast Unit


Solo con il dialogo continuo tra i diversi specialisti e un percorso di cura condiviso è possibile stabilire il migliore piano terapeutico personalizzato contro il tumore della mammella.

Il tumore al seno è diventato negli anni – grazie all’evoluzione delle terapie e a campagne di screening e prevenzione sempre più efficaci – una malattia da cui si guarisce sempre di più, ma ancora molto complessa da curare. Esistono varie tipologie di tumore al seno che differiscono a livello molecolare e molto dipende dal momento della diagnosi e dalla stadiazione.

“Diventa quindi fondamentale identificare nel modo corretto ciascun tumore – spiega il dott. Riccardo Bussone, senologo della Clinica Fornaca e responsabile della Chirurgia senologica dell’ospedale Cottolengo di Torino –, affinché si possa stabilire la terapia più mirata ed efficace per ogni donna”.

Per questo, sul modello di una moderna Breast Unit, è di importanza strategica la discussione multidisciplinare del caso: “solo così è possibile stabilire il migliore piano terapeutico personalizzato che aumenta le probabilità di successo del trattamento e riduce al minimo gli effetti collaterali dei farmaci”. La gestione dell’intero percorso di cura da parte di un team multidisciplinare, come hanno dimostrato le evidenze scientifiche, riduce la mortalità di quasi il 20% rispetto a un ospedale generalista.

La pianificazione di ogni approccio alla patologia mammaria diagnostico terapeutico viene concordata da una équipe multidisciplinare composta da: radiologo, anatomo-patologo, chirurgo senologo, chirurgo plastico-ricostruttivo, oncologo e il personale infermieristico dedicato, oltre ai servizi di supporto come Radioterapia, Fisiatria e Fisioterapia, Dietologia e counseling psico-oncologico e genetico. L’incontro è utile per concordare insieme l’approccio terapeutico personalizzato da proporre alla paziente sulla base di diversi fattori, tra cui età, tipo e caratteristiche genetiche del tumore, stadiazione. L’analisi genetica permette di rilevare le mutazioni e classificare in maniera precisa la malattia, per poter così proporre un trattamento disegnato sulla paziente, anche con farmaci innovativi come immunoterapia e terapie a bersaglio molecolare che permettono di ridurre gli effetti negativi dei trattamenti standard.

“Alle opinioni personali di un solo clinico si sostituisce una decisione collegiale – aggiunge il dott. Bussone –, che nasce dal confronto di più professionisti, che segue i protocolli e le linee guida più aggiornati e che deve tener conto anche del punto di vista della paziente”.

Il Centro di Senologia della Clinica Fornaca, costruito e pensato ispirandosi ai principi e alle linee guida delle Breast Unit, mette a disposizione delle donne un team di professionisti di altissimo livello con competenze multidisciplinari, le migliori tecnologie e un network di professionalità e collaborazioni con le migliori eccellenze cliniche di Torino e del Piemonte nella lotta al cancro.

L’obiettivo è prendere per mano ciascuna donna e avere maggiori chance di essere curata al meglio, secondo elevati standard internazionali e metterla al centro del suo percorso di cura, essendo seguita da un’equipe multidisciplinare durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico.

 “L’approccio multidisciplinare utilizzato in Fornaca fornisce un importante beneficio in termini di prognosi – conclude il dott. Bussone –. Discutendo i casi e condividendoli si riescono a ottenere terapie personalizzate che permettono di contestualizzare le linee guida e diventano un trattamento strettamente legato alla biologia della malattia e alle condizioni del paziente. Tutto ciò ci permette di fornire un ritorno ottimale in termini di qualità della prestazione sanitaria e di tranquillizzare i pazienti: sapere che c’è un dialogo molto stretto tra gli specialisti dona ulteriore valore al percorso di cura. La donna si sente presa in carico da una squadra e non da un singolo specialista”.

Grande importanza riveste inoltre la prosecuzione del percorso di cura con il ruolo della chirurgia oncoplastica: “La malattia rappresenta spesso un trauma che introduce un elemento di rottura rispetto alla propria vita e che comporta anche un lutto della progettualità sognata e desiderata – spiega la dottoressa Gretha Grilz, senologa e chirurgo plastico della Clinica Fornaca e dell’ospedale Cottolengo di Torino –. Incide profondamente sulle relazioni affettive, lavorative e sociali e compromette la qualità di vita della donna. Grazie all’iter ricostruttivo simultaneo, già presentato alla donna in sede di prima visita, si garantisce un ripristino della propria immagine che tenga conto della bellezza e dell’aspetto del seno, fondamentali per il senso di femminilità di una donna, e la restituzione della qualità della vita e l’integrità corporea presenti prima della malattia”.