La vertebroplastica è la tecnica per trattare la vertebra fratturata


«Quello di vertebroplastica è un intervento mininvasivo che non ha bisogno di anestesia generale e che comporta una sola giornata di ricovero», spiega il dottor Mauro Bergui, neuroradiologo della Clinica Fornaca: «Consente un rapido sollievo dal dolore e impedisce l’ulteriore deformazione della vertebra».   «La vertebroplastica è la tecnica mininvasiva che tratta la frattura delle […]

«Quello di vertebroplastica è un intervento mininvasivo che non ha bisogno di anestesia generale e che comporta una sola giornata di ricovero», spiega il dottor Mauro Bergui, neuroradiologo della Clinica Fornaca: «Consente un rapido sollievo dal dolore e impedisce l’ulteriore deformazione della vertebra».

 

«La vertebroplastica è la tecnica mininvasiva che tratta la frattura delle vertebre, una patologia frequente, soprattutto in età avanzata». È la premessa del dottor Mauro Bergui, neuroradiologo della Clinica Fornaca e responsabile della Neuroradiologia Interventistica della Città della Salute e della Scienza di Torino.

Dottor Bergui, quando e perché assistiamo alla frattura di una vertebra?

«Le vertebre si fratturano anche per traumi di minima entità, come sollevare pesi o compiere movimenti bruschi, in particolare in pazienti anziani, con fragilità ossea secondaria all’osteoporosi. La frattura causa un dolore importante e provoca una deformazione della vertebra, causando una curvatura eccessiva della colonna e aumentando il rischio di successive fratture. Le persone anziane, curve e ridotte di statura, possono aver sofferto di una o più fratture vertebrali».

Come si cura una frattura alla vertebra?

«Affinché la frattura guarisca è necessario che i frammenti ossei siano mantenuti immobili. Nella colonna non è però possibile applicare un gesso, per cui si utilizza un busto per un paio di mesi. Purtroppo, però, in alcuni malati la guarigione non si verifica. Non solo, nei pazienti anziani l’immobilità comporta una serie di conseguenze negative: dalla perdita di autonomia alle patologie correlate all’allettamento. Ecco perché tutti, ma gli anziani in particolare, per mantenersi sani devono mantenersi mobili».

Qual è il metodo più efficace per trattare le fratture vertebrali?

«Da qualche anno è possibile trattare le fratture vertebrali con una tecnica mini-invasiva, la vertebroplastica, che consiste nell’immobilizzare i frammenti iniettando cemento all’interno dell’osso fratturato. Un po’ come utilizzare un gesso per una frattura, ma il gesso è all’interno e non all’esterno del corpo. La vertebroplastica consente un sollievo rapido dal dolore e impedisce che la vertebra si deformi ulteriormente riducendosi in altezza».

Come si esegue l’intervento di vertebroplastica?

«La procedura si svolge nel corso di una giornata di ricovero. L’unica controindicazione di rilievo, come in tutte le procedure invasive, è un rischio di infezione, minimo ma non nullo. Per evitarlo, la vertebroplastica viene eseguita in sala operatoria, ma senza incisioni o punti, utilizzando cannule metalliche. Tutte le fasi sono controllate in tempo reale con un apparecchio radiografico. Il dolore è minimo, per cui non è necessaria l’anestesia generale ma solamente una sedazione. Il recupero è solitamente rapido e il paziente viene dimesso il giorno successivo all’intervento».

L’intervento di vertebroplastica risolve per sempre il problema?

«La vertebroplastica permette di guarire la vertebra fratturata ma non è in grado di evitare fratture successive. Per questo motivo andrà costantemente affiancata a una terapia medica per l’osteoporosi mirata a ridurre la fragilità dell’osso».