Voce: impariamo a prendercene cura


Parlare, cantare, insegnare, leggere ad alta voce o semplicemente fare una chiacchierata: usiamo la voce ogni giorno, spesso senza renderci conto di quanto sia importante. Eppure i suoi disturbi colpiscono milioni di persone e, se trascurati, possono influenzare profondamente la qualità di vita, oltre che la sfera lavorativa e sociale.

La voce è il nostro primo biglietto da visita, perché ogni giorno la usiamo per esprimere pensieri, idee, emozioni. Purtroppo, però, ci rendiamo conto della sua importanza solo quando inizia a vacillare. Un timbro che cambia senza motivo, una fatica crescente nel parlare o quel filo di voce che scompare a metà di una frase: sono tutti disturbi che, inizialmente, possiamo ignorare o minimizzare, ma che nel tempo possono rivelarsi sintomi di problematiche più serie.

I disturbi vocali possono diventare un ostacolo soprattutto per chi utilizza la voce come principale strumento di lavoro: insegnanti, operatori di call center, centralinisti, cantanti, attori, doppiatori, avvocati, giornalisti radiofonici, allenatori sportivi, istruttori di palestra, guide turistiche e professionisti di ogni settore. Ma cosa si nasconde dietro questi problemi? Esistono strategie di prevenzione, esercizi e trattamenti che, se adottati in tempo, possono fare la differenza?

Approfondiamo l’argomento con il dottor Marco Fantini, otorinolaringoiatra, esperto in Fonochirurgia, Deglutologia e Vocologia clinica e artistica della Clinica Fornaca.

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Quali sono i principali disturbi della voce?

Il disturbo vocale più comune è la disfonia, che si manifesta come un’alterazione del timbro, dell’intensità o della fluidità della voce. Chi ne soffre può percepire il proprio modo di parlare come velato, debole oppure discontinuo, manifestando difficoltà a sostenere un discorso per lungo tempo.

C’è poi la stanchezza vocale o fonastenia, una sensazione di affaticamento che compare dopo aver parlato per un periodo relativamente breve, spesso accompagnata da tensione alla gola. Chi ne soffre deve interrompere sovente la conversazione per riprendere fiato o schiarirsi la voce, nel tentativo di migliorarla.

Meno frequenti, ma comunque possibili, sono la disodia e l’odinofonia. La prima – tipica di chi utilizza la voce a fini artistici o professionali, come i cantanti – è un’alterazione della voce cantata. La seconda, invece, è una condizione dove la fonazione è accompagnata da fastidio, dolore o bruciore a livello della laringe.

Infine, esistono disturbi vocali che non hanno un’origine fisica, ma sono legati al vissuto emotivo: tipicamente, si tratta dell’afonia psicogena, in cui la voce si spegne in risposta a stress, ansia, traumi o forti tensioni interiori. Spesso chi ne è colpito non riesce a spiegare cosa stia accadendo, proprio perché il disagio non nasce da un problema organico, ma da un blocco emotivo profondo che si esprime attraverso l’arresto dell’emissione vocale.

Quali sono le cause più comuni?

Le cause dei disturbi vocali si suddividono in due grandi categorie: organiche e disfunzionali. Nel primo caso c’è un’alterazione fisica o strutturale delle corde vocali o delle strutture anatomiche correlate. Può essere dovuta a infiammazioni (come laringiti acute o croniche), lesioni benigne (come noduli, polipi o cisti delle corde vocali), tumori benigni o maligni. Nel secondo caso, invece, i disturbi della voce derivano da un uso scorretto, eccessivo o inefficace della voce, senza che siano presenti alterazioni visibili a livello anatomico.

Non di rado, però, queste due categorie si intersecano fra loro, innescando un circolo vizioso: un disturbo disfunzionale può evolvere in una patologia organica e viceversa. Ad esempio, un uso scorretto della voce può favorire la comparsa di noduli vocali; allo stesso modo, la presenza di una cisti o di un’altra lesione organica può indurre la persona a modificare il modo di parlare per compensare il problema, generando così un disturbo disfunzionale secondario.

Chi sono le persone più a rischio?

Le persone più a rischio di sviluppare disturbi vocali sono quelle che utilizzano la voce in modo intenso, prolungato o in condizioni sfavorevoli, spesso senza un’adeguata preparazione. In prima linea ci sono gli insegnanti: parlano per ore, sovente in aule affollate e rumorose. Anche i cantanti, professionisti o amatoriali, mettono a dura prova le corde vocali, specialmente quando affrontano repertori complessi o si esibiscono senza un corretto riscaldamento vocale. A seguire troviamo attori, doppiatori, relatori, formatori, avvocati, politici, guide turistiche: tutti professionisti per cui la voce non è solo comunicazione, ma uno strumento di lavoro vero e proprio.

Un altro gruppo particolarmente vulnerabile è costituito dagli operatori di call center, costretti a parlare per ore al telefono senza pause, spesso con postura fissa e in spazi chiusi. Anche chi lavora in luoghi affollati, come baristi, allenatori, istruttori sportivi o educatori, si ritrova spesso a dover alzare la voce per farsi sentire, con un conseguente affaticamento vocale.

Ma non è solo una questione di professione. Esistono anche fattori fisici e ambientali che aumentano il rischio: il fumo di sigaretta, il reflusso gastroesofageo, le allergie e l’aria secca irritano direttamente le corde vocali.

Come si effettua la diagnosi?

Trattandosi di una funzione complessa, la voce va analizzata con un approccio multidimensionale, ovvero va osservata da molteplici prospettive. Di norma, il percorso diagnostico inizia con un’anamnesi dettagliata, durante la quale il medico raccoglie informazioni sulla comparsa, la durata e le caratteristiche del disturbo vocale. Vengono inoltre valutati eventuali fattori di rischio, come l’abitudine al fumo di sigaretta, il reflusso gastroesofageo, l’uso professionale della voce, precedenti chirurgici a livello cervico-facciale o condizioni mediche concomitanti che possano influenzare la funzione vocale.

Segue un’analisi percettiva, condotta attraverso l’ascolto attento da parte del clinico e l’impiego di scale di valutazione standardizzate che permettono di descrivere in modo oggettivo la qualità vocale percepita. Lo step successivo è rappresentato dall’analisi elettroacustica: qui la voce del paziente viene registrata con un sistema di acquisizione professionale e successivamente analizzata mediante software dedicati che ne identificano i parametri fondamentali.

Altrettanto importante è l’autovalutazione del paziente, che viene invitato a compilare questionari validati in grado di rivelare l’impatto soggettivo del disturbo vocale sulla qualità di vita. Questi strumenti consentono di integrare la prospettiva clinica con quella personale, offrendo un quadro più completo e guidando in modo mirato la scelta dell’intervento terapeutico. Infine, il percorso diagnostico si completa con la laringostroboscopia, un esame strumentale che impiega una luce stroboscopica – simile a quelle intermittenti presenti in discoteca – per osservare le corde vocali al “rallentatore”. Questa tecnica consente di osservare con maggiore precisione il loro movimento ed è utile per valutarne la funzionalità e identificare eventuali disfunzioni.

Quali trattamenti sono disponibili?

Il trattamento dei disturbi vocali dipende dalla causa specifica del problema. In presenza di una patologia organica, come infiammazioni, lesioni benigne o reflusso gastroesofageo, può essere indicata una terapia farmacologica mirata. In determinati disturbi organici e in quelli disfunzionali, invece, il trattamento di elezione è rappresentato dalla logopedia, finalizzata a rieducare il paziente a un uso più efficiente e meno dannoso dell’apparato vocale. Quando invece la disfonia è causata da alterazioni strutturali non risolvibili con terapie conservative (come polipi, noduli inveterati, cisti o lesioni neoplastiche) può rendersi necessario un intervento chirurgico.

La voce d’estate: dieci regole per proteggerla!

La stagione calda è alle porte. Le alte temperature, gli sbalzi di temperatura, l’aria condizionata e la maggiore esposizione ad ambienti rumorosi possono mettere a dura prova la nostra voce. Per preservarne la salute, è utile seguire alcune semplici ma efficaci regole di prevenzione.

  1. Bevi molta acqua: mantieni le corde vocali ben idratate: bevi almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno.
  2. Idrata direttamente le corde vocali: prendi una garza, immergila in acqua fredda, strizzala bene e poi avvolgila intorno al naso. Inspira profondamente per tre volte, dopodiché emetti la vocale U con un tono grave e rilassato, mantenendola per circa tre secondi. Continua ripetendo la sequenza per circa cinque minuti.
  3. Lubrifica le corde vocali: mastica a lungo la buccia di una mela, ricca di pectina, oppure ricorri a integratori specifici a base di acido ialuronico o altri agenti lubrificanti per le mucose.
  4. Evita gli sbalzi di temperatura: passare bruscamente dal caldo al freddo può irritare la laringe. Usa l’aria condizionata con moderazione e non dirigere mai il flusso d’aria sul viso.
  5. Proteggi la gola dai colpi d’aria: nei viaggi in treno, aereo o auto, porta sempre con te una sciarpa leggera o un foulard per proteggere la zona cervicale dalle correnti fredde.
  6. Non alzare la voce negli ambienti rumorosi: evita di sforzare la voce in contesti caotici come spiagge, feste o locali. Se possibile, avvicinati all’interlocutore o attendi un momento più tranquillo per dialogare.
  7. Segui una dieta leggera: evita cibi troppo grassi, piccanti o acidi (come pomodoro crudo, cipolla, menta, cioccolato, alcolici) che, soprattutto la sera, possono favorire il reflusso gastroesofageo, nemico della voce.
  8. Effettua dei lavaggi nasali: i lavaggi con soluzione fisiologica o salina aiutano a mantenere libere e pulite le vie aeree superiori, migliorando la respirazione nasale e riducendo la secchezza delle mucose.
  9. Evita il fumo, anche quello passivo: nei luoghi all’aperto come spiagge, locali e terrazze, cerca di non esporti al fumo di sigaretta che, anche se inalato indirettamente, secca e irrita le corde vocali.
  10. Rinfresca la voce con frutta ricca di acqua: anguria, melone, ananas e frutti rossi aiutano a mantenere l’idratazione e apportano antiossidanti naturali. Ottimi come spuntini estivi, sono preziosi alleati della salute vocale.
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