Chirurgia laparoscopica ed endoscopia digestiva: un percorso condiviso?


L’integrazione tra chirurgia ed endoscopia sta trasformando il panorama della medicina mininvasiva su più livelli, con una combinazione tra approcci clinici, sviluppo tecnologico ed evoluzione professionale.

endoscopia

Nell’ambito del Comitato scientifico della Clinica Fornaca, il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista della Clinica Fornaca e il professor Mario Morino, chirurgo della Clinica Fornaca, ordinario di Chirurgia generale e digestiva dell’Università di Torino e direttore della Chirurgia generale dell’Azienda Città della Salute e della Scienza di Torino, hanno esaminato come questa sinergia migliori i risultati clinici e innovi le pratiche mediche, mettendo al centro il paziente e promuovendo l’interdisciplinarità.

Il progresso nell’integrazione tra chirurgia laparoscopica ed endoscopia digestiva ha rivoluzionato il trattamento di molte patologie complesse su tre fronti distinti: clinico, tecnologico e professionale, che stanno creando un’interazione più sinergica e integrata.

Integrazione clinica

Un esempio chiave è il “rendez-vous endo-laparoscopico“, una tecnica chirurgica che combina endoscopia e colicistectomia laparoscopica per trattare efficacemente condizioni come i calcoli del coledoco. Studi hanno dimostrato che questa integrazione riduce significativamente le complicanze post-operatorie, come la pancreatite, migliorando l’efficacia complessiva del trattamento. Un altro esempio è l’approccio innovativo all’occlusione intestinale causata da tumori del colon, per evitare interventi multipli e ridurre l’uso di stomie. Questa metodica ha dimostrato una migliore sopravvivenza a lungo termine dei pazienti e una riduzione significativa delle complicanze.

L’endoscopia poi è diventata parte integrante dell’approccio alla chirurgia bariatrica o metabolica nel trattamento dei pazienti affetti da obesità, una delle patologie in crescita che implica a sua volta un aumento delle patologie cardiovascolari, della pressione arteriosa, dei problemi osteoarticolari, ma soprattutto del diabete. Offre opzioni non chirurgiche come il palloncino intragastrico e supporta i pazienti nel periodo post-operatorio. Questo approccio ibrido permette di personalizzare i trattamenti in base alle esigenze individuali dei pazienti, migliorando i risultati a lungo termine.

Inoltre, l’integrazione tra chirurghi e endoscopisti è evidente nella gestione dei tumori del colon-retto, dove la tecnologia e le nuove tecniche consentono una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo delle lesioni. La collaborazione tra professionisti consente di valutare le migliori opzioni terapeutiche per ogni paziente, massimizzando l’efficacia del trattamento e riducendo al minimo le complicanze.

Grazie alla tecnologia e a un cambio di approccio medico, sempre più complicanze nella chirurgia digestiva, come le fistole anastomotiche e le perdite dall’anastomosi, possono essere gestite con interventi endoscopici. Dispositivi come Ovesco e la Vacuum therapy hanno rivoluzionato il trattamento di queste complicanze, mentre interventi come la Sleeve gastrectomy offrono soluzioni meno invasive per pazienti difficili da rioperare. Questi sviluppi sottolineano l’importanza dell’endoscopia nella gestione delle complicanze chirurgiche, migliorando i risultati e accelerando i tempi di guarigione.

Tutti questi metodi combinano procedure endoscopiche e chirurgiche in un’unica sessione o in momenti successivi per massimizzare l’efficacia del trattamento e ridurre il numero di interventi invasivi necessari. 

Integrazione tecnologica

L’evoluzione degli endoscopi, con il passaggio da strumenti puramente diagnostici a veri e propri device chirurgici, ha rappresentato uno sviluppo significativo, migliorando la visibilità durante le procedure e consentendo il miglioramento di nuove tecniche endoscopiche, come la radiofrequenza (ad esempio per displasia lieve) e la dissezione sottomucosa (procedura endoscopica operativa avanzata che permette l’asportazione di lesioni complesse del tubo digerente). Inoltre, anche l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’interpretazione delle immagini endoscopiche, fornendo indicazioni più dettagliate sulla natura delle lesioni e guidando le decisioni terapeutiche.

Oggi, grazie a questi progressi, gli operatori possono eseguire procedure chirurgiche complesse utilizzando piattaforme che consentono una triangolazione chirurgica. Un esempio è rappresentato dal RED (Robot for Endoscopic Dissection) e dal Medrobotics Flexrobot, che offrono soluzioni avanzate per interventi più precisi e meno invasivi. 

La ricerca continua verso la miniaturizzazione della robotica promette di rendere ancora più efficienti e sicure le procedure endoscopiche, offrendo soluzioni innovative per una chirurgia sempre meno invasiva e più centrata sul benessere del paziente, anche ad esempio per pazienti molto anziani. Questo sviluppo apre nuove prospettive nel campo della chirurgia, consentendo di eseguire interventi più complessi con minori rischi e un recupero più rapido per i pazienti.

Integrazione professionale

Chirurghi e endoscopisti stanno convergendo verso un approccio più collaborativo e complementare. Questa integrazione professionale riflette una tendenza verso una maggiore sinergia tra le competenze endoscopiche e chirurgiche, con l’obiettivo di migliorare la qualità complessiva dell’assistenza ai pazienti. Ciò potrebbe portare alla creazione di figure professionali ibride che possiedano competenze sia endoscopiche che chirurgiche, aprendo nuove opportunità per trattamenti più personalizzati e efficaci.