Fornaca, un anno di crescita nel segno della tecnologia e del fattore umano


«Il 2021 è stato un anno di grande importanza che ha visto crescere le attività della Clinica», afferma Margherita Patti, Direttore generale della Fornaca. Esoscopio e nuovo Centro oculistico sono state le maggiori novità di un anno che ha anche registrato l’affermazione del Servizio Clienti: «Abbiamo scelto di puntare sull’ascolto perché il fattore umano non […]

«Il 2021 è stato un anno di grande importanza che ha visto crescere le attività della Clinica», afferma Margherita Patti, Direttore generale della Fornaca. Esoscopio e nuovo Centro oculistico sono state le maggiori novità di un anno che ha anche registrato l’affermazione del Servizio Clienti: «Abbiamo scelto di puntare sull’ascolto perché il fattore umano non è rinunciabile».

 

«Per la Fornaca il 2021 è stato un anno di grande importanza che, pur in un quadro ancora fortemente condizionato dalla pandemia, ha permesso alla Clinica di migliorare in modo ulteriore il proprio posizionamento in Piemonte attraverso la crescita della propria attività di ricovero e prestazioni ambulatoriali». Margherita Patti, Direttore generale della Clinica Fornaca, valuta con queste parole l’anno da poco concluso e aggiunge: «Per il secondo anno consecutivo, a tutte le persone che lavorano in Fornaca è stato richiesto il massimo impegno per garantire il miglior percorso di cura a tutti i nostri pazienti. L’obiettivo è stato raggiunto e ancora una volta desidero ringraziarle per il loro grande contributo».

Il 2021 ha visto crescere la Clinica anche dal punto di vista tecnologico: «L’adozione dell’escoscopio, sistema di visione 3D in 4K, ha messo a disposizione dei neurochirurghi un sofisticato strumento fino ad allora presente solo all’ospedale Niguarda di Milano – prosegue Margherita Patti -. L’apertura del nuovo Centro oculistico ha altresì messo a disposizione dei pazienti cinque nuovi percorsi personalizzati in grado di affrontare qualsiasi tipo di patologia». Novità che hanno affiancato l’intelligenza artificiale utilizzata con sempre maggior successo dal Centro di endoscopia digestiva e due realtà come il Centro di primo soccorso ortopedico e il Centro per le lesioni nervose che sempre più incontrano l’attenzione dei pazienti della Clinica («Sono molto apprezzati perché forniscono risposte a bisogni effettivi», osserva Margherita Patti).

«Come da tradizione – prosegue il Direttore generale della Clinica -, abbiamo inoltre coniugato realizzazione e progettualità. L’anno da poco concluso ha segnato anche la conclusione del restyling del primo piano del Padiglione B e registrato l’avvio dei lavori che, nel corso del 2022, consegneranno al CDF (Centro Diagnostico Fornaca) un nuovo spazio ambulatoriale di oltre 200 metri quadri». L’anno in corso condurrà anche a importanti lavori destinati a cambiare il volto del Padiglione C della Clinica e offrirà un’autentica chicca di interesse storico e architettonico: «Verrà restaurato il cosiddetto “Casotto del portinaio” che oggi ospita il centralino e l’ingresso pedonale della Clinica – aggiunge Margherita Patti -. È stato realizzato negli ultimi anni del XIX secolo dall’architetto Carlo Ceppi, lo stesso che ha progettato la facciata della stazione ferroviaria di Porta Nuova nonché alcuni tra i Palazzi più prestigiosi di Torino. In particolare, l’intervento di restauro riporterà alla luce alcuni valori identitari storici e artistici, tra cui decori di pregio. In questo modo, la Fornaca restituirà alla città un altro pezzo di patrimonio culturale».

Proprio il Casotto del portinaio è stato uno degli elementi più apprezzati dagli oltre 200 visitatori entrati in Clinica gli scorsi 18 e 19 settembre per “Open House Torino”, l’evento pubblico che ogni anno permette di visitare gratuitamente case, palazzi e luoghi abitualmente non accessibili, allo scopo di favorire la diffusione della ricchezza dell’architettura e del paesaggio urbano. «La quasi normalità di quei giorni ci ha riportato “Open House” ed è stato molto bello condurre i visitatori attraverso le sale storiche e gli spazi sanitari della Fornaca: reparti di degenza, sale operatorie, TC e Risonanza magnetica. Abbiamo potuto mostrare con orgoglio la Clinica in tutto il suo insieme», osserva.

La conclusione del Direttore generale è ancora per le persone della Clinica: «Il lavoro svolto dai medici è ulteriormente cresciuto ed è sempre più apprezzato dai loro pazienti – conclude Margherita Patti -. Si è infine affermato il Servizio Clienti, fortemente voluto dalla Clinica Fornaca per instaurare una relazione ancora più profonda proprio con medici e pazienti. Abbiamo cercato di dare maggior attenzione e ascolto ai pazienti per costruire una relazione quotidiana utile ad andare incontro a problemi e bisogni per risolverli. Oggi tutto è digitale, noi abbiamo puntato sull’ascolto: il fattore umano non è rinunciabile, tantomeno in un luogo di cura come la Fornaca».