Per le patologie dei musicisti, in Fornaca il sostegno medico arriva “In Tempo”


L’86 per cento dei musicisti soffre di dolori muscolo-scheletrici: l’associazione “In Tempo” è nata per sostenere i musicisti nella prevenzione e nella cura delle patologie legate alla loro arte. Per due volte al mese il dottor Michele Naddeo, neurochirurgo della Clinica Fornaca e presidente dell’associazione, visiterà gratuitamente i musicisti che aderiscono a “In Tempo”.   […]

L’86 per cento dei musicisti soffre di dolori muscolo-scheletrici: l’associazione “In Tempo” è nata per sostenere i musicisti nella prevenzione e nella cura delle patologie legate alla loro arte. Per due volte al mese il dottor Michele Naddeo, neurochirurgo della Clinica Fornaca e presidente dell’associazione, visiterà gratuitamente i musicisti che aderiscono a “In Tempo”.

 

«Chi vive di musica rappresenta un vero e proprio atleta del palcoscenico. Proprio come un atleta, si trova a ripetere lo stesso gesto per migliaia di volte, in particolari condizioni emotive e di crescente difficoltà. Ecco perché anche al musicista servono una preparazione fisica adeguata e una particolare attenzione a tutti i problemi che possono scaturire dalla pratica musicale». Tuttavia l’86 per cento dei musicisti soffre di dolori muscolo-scheletrici e, per loro, è più che mai opportuno affidarsi a uno specialista: da questa considerazione è nata l’associazione “In Tempo” che, promossa in collaborazione con la Filarmonica del Teatro Regio di Torino e con il “Jazz Club” di Torino e sostenuta dal dottor Michele Naddeo, neurochirurgo della Clinica Fornaca con una lunga esperienza maturata al CTO di Torino, è attiva in tutta Italia per sostenere i musicisti nella prevenzione e nella cura delle patologie legate alla loro arte.

Il dottor Naddeo, neurochirurgo con la passione del sassofono e presidente di “In Tempo”, sarà il coordinatore delle visite gratuite riservate ai musicisti associati a “In Tempo”, tra i quali figurano molti studenti del Conservatorio di Torino. «La pratica musicale e quella sportiva hanno molto in comune – sottolinea ancora il dottor Naddeo -. Ripetere più volte gesti di particolare complessità in particolari condizioni emotive risulta molto impegnativo e, se non adeguatamente preparati, i musicisti possono vedere limitata o bloccata la possibilità di esprimere pienamente le proprie potenzialità».

Oltre all’ansia da prestazione e ai disturbi dell’udito, le principali patologie riguardano la distonia, le patologie degenerative della schiena, le braccia e le mani. Chi suona il violino o il violoncello tende a soffrire di cervicale, tendinite alle mani e ai muscoli dell’avambraccio, sindrome del tunnel carpale. Una patologia, quest’ultima, che riguarda spesso anche chi ha scelto la chitarra o il pianoforte. Per chi invece s’è affidato agli strumenti a fiato come oboe, clarinetto e sassofono, il rischio più frequente si chiama lombalgia. Infine, l’epicondilite è in agguato per i suonatori di ottoni e strumenti a percussione.

Oltre che per curare, “In Tempo” è nata anche per prevenire. Non solo a Torino, l’associazione ha infatti messo a punto iniziative anche a Cuneo e Napoli e gode del sostegno di autentici big della musica: il maestro Gianandrea Noseda, direttore d’orchestra tra i più affermati a livello internazionale; il cantautore astigiano Paolo Conte e il contrabassista jazz Furio DI Castri: «Abbiamo preparato un piano educativo e terapeutico mirato a rimuovere e/o ridurre i fattori che portano allo sviluppo di patologie legate alla specificità dello strumento – conclude il dottor Naddeo -, da anni promotore di convegni scientifici sul tema -. Solo in Italia manca una struttura che si occupi in modo specifico di questo tipo di patologie: il check up gratuito in Fornaca contribuirà finalmente a colmare questo vuoto».